I talebani accusano Facebook di censura. Può sembrare paradossale, e in effetti lo è, ma il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha i suoi motivi per dirlo. Se il social network di Mark Zuckerberg vieta da sempre i contenuti legati ai movimenti insurrezionalisti e legati all’organizzazione armata, talebani compresi, sulla base della lista ufficiale del Dipartimento di Stato Usa che cita le organizzazioni terroristiche, lo stesso non si può dire di Twitter, che consente al portavoce dei talebani di fare propaganda sulla sua piattaforma, mentre l’ex presidente Usa Donald Trump è bannato a vita perché ha diffuso fake news.
«Quando le persone si chiedono quale sia il livello di libertà di espressione in Afghanistan, dovrebbero rivolgere la stessa domanda a certe compagnie, come Facebook. Lo chiedano a loro», ha dichiarato ieri Zabihullah Mujahid nella prima conferenza stampa dei talebani. Potevano contare su WhatsApp, ma Facebook li ha censurati anche lì. Mosse che hanno dato nuova linfa ai talebani per denunciare la censura da parte della compagnia statunitense.
TRUMP JR “TALEBANI? NON SI SBAGLIANO SU FACEBOOK”
È un’epoca così strana e non lo dimostrano solo le parole del portavoce dai talebani, ma anche quelle di Donald Trump Jr. che si è detto d’accordo con quanto dichiarato in merito alla censura di Facebook, che ha bannato il padre per almeno i prossimi due anni dopo quanto accaduto a Capitol Hill. «Non si sbaglia», ha scritto su Twitter. Non è tardata ad arrivare una replica da parte di Facebook. Un portavoce alla BBC ha dichiarato: «I talebani sono sanzionati come un’organizzazione terroristica secondo la legge degli Stati Uniti e li abbiamo banditi dai nostri servizi sotto le nostre politiche di organizzazione pericolosa».
In virtù di ciò, «rimuoviamo gli account mantenuti da o per conto dei talebani e proibiamo la lode, il sostegno e la rappresentazione di loro». Dunque, se vi sembra paradossale che i talebani accusino Facebook di censura, non lo è ancor di più il fatto che la pensano allo stesso modo di Donald Trump Jr. riguardo la libertà di espressione sui social network?