Argentina ha raccontato ai microfoni de La vita in diretta Estate la sua lotta per essere riconosciuta tra le vittime del farmaco talidomide. A rendere ancora più critica la sua situazione è stata anche la burocrazia che continua a non riconoscerle un risarcimento. Argentina ha spiegato di essere stata convocata a Bari dalla Cmo, “la visita sotto il profilo medico scientifico è andata benissimo perchè il medico ha ricosntrato che le miei lesioni sono compatibili alla talidomide”, ha asserito. Eppure, “per lo Stato era necessario che la ricetta fosse conservata da mia mamma dopo 50 anni, ma dopo mezzo secolo è impossibile e nel corso della visita il medico si è trovato impacciatissimo. Non mi hanno dato il nesso causale per la mancanza della ricetta medica”, ha aggiunto. Ora Argentina porta con sè un obiettivo importante, “quello di non arrendermi e portare gli stessi diritti di quelli nati come me a quelli di coloro nati prima di noi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LA STORIA DI ARGENTINA

La storia di Argentina Romanelli sarà oggi al centro della nuova puntata de La Vita in diretta Estate. Nata senza braccia per gli effetti del farmaco talidomide, la donna attende un risarcimento da 50 anni. La sua disabilità non è ancora stata risarcita dallo Stato nonostante sia il frutto di un farmaco usato negli anni Cinquanta contro la nausea pre-parto. All’epoca il farmaco letale veniva spacciato in vario paesi come un “farmaco da banco efficace e sicuro” ma nel 1961 fu tolto dal commercio dopo una lunga battaglia, alla luce degli effetti pericolosi che furono riscontrati sui nascituri. In Italia, tuttavia, fu vietato solo l’anno seguente ma quelle medicine avevano già provocato circa 400 vittime di handicap vari, oltre che svariati aborti spontanei e bimbi nati morti. Negli anni successivi gli stessi farmaci continuarono a circolare. Tra le vittime di talidomide c’è anche Argentina, nata nel 1969 e che ormai da anni sta portando avanti la sua battaglia in vista del giusto risarcimento.



NATA SENZA BRACCIA A CAUSA DEL FARMACO TALIDOMIDE: NESSUN RISARCIMENTO

La sua storia è stata raccontata dal giornale La Verità. Argentina giunse fino a Roma intenta a farsi ascoltare dai politici. Riuscì a parlare con il ministro Giovanardi ed anche con l’allora premier Berlusconi ed il risultato fu una legge del 2008 che prevedeva risarcimenti fino a 4300 euro mensili per i nati tra il ’59 ed il ’65. Argentina, di conseguenza, ne fu esclusa. Una nuova norma è passata negli anni scorsi ma in base ad alcune linee guida, “L’indennizzo poteva essere dato anche a chi era nato fuori dall’ arco temporale previsto dalla prima legge del 2008, ma hanno aggiunto una precisazione. E cioè che chi fa richiesta deve presentare la prescrizione medica del farmaco”. La ricetta di Argentina risalirebbe a 50 anni fa, un tempo eccessivamente lungo. Secondo la legge, tuttavia, anche chi ne è sprovvisto può ottenere l’indennizzo. Nel 2016, quindi, Argentina è stata chiamata per una visita che avrebbe dovuto accertare la sua disabilità. “Un medico mi ha visto e ha scritto che la mia menomazione è compatibile con i danni prodotti dal talidomide. Però non ha potuto stabilire il nesso causale perché non avevo la prescrizione del farmaco di 50 anni fa”, ha spiegato. La donna non ha alcuna intenzione di arrendersi e sta già pensando di fare ricorso, ma i tempi rischiano di allungarsi ancora.

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