Tamara Pisnoli, ex moglie della bandiera della Roma Daniele De Rossi, è stata condannata dai giudici della quarta sezione del tribunale di Roma a sette anni e due mesi di carcere per tentata estorsione e rapina aggravata, unitamente ad altri due imputati, che rispondono ai nomi di Francesco Camilletti e Francesco Milano. L’inchiesta era iniziata nel 2013 a seguito della denuncia da parte della vittima, l’imprenditore Antonello Ieffi, il quale, stando alle cronache rosa, ebbe un flirt con l’attrice Manuela Arcuri.
Secondo quanto ricostruito in aula, scrive il “Messaggero” sull’edizione in edicola sabato 25 febbraio 2023, Tamara Pisnoli all’epoca aveva appena concluso un affare con l’uomo, dandogli “84mila euro come acconto per l’acquisto di una licenza per un impianto fotovoltaico dalla società E-Building Real Estate dell’imprenditore. Un affare da cui però la Pisnoli avrebbe deciso di uscire pretendendo la restituzione della somma. Anzi: sopra l’acconto versato, avrebbe chiesto oltre 100 mila euro”. Ieffi, a quel punto, si sarebbe rifiutato di versare quella somma alla ex moglie di Daniele De Rossi, che avrebbe quindi deciso di tendergli una trappola.
TAMARA PISNOLI CONDANNATA A 7 ANNI E 2 MESI: È L’EX MOGLIE DI DANIELE DE ROSSI
Tamara Pisnoli, sempre in base alle ricostruzioni riportate da “Il Messaggero”, avrebbe convocato Ieffi in un bar dell’Eur per discutere dell’affare, per poi trasferirsi con lui nell’appartamento della donna, dove avrebbe avuto luogo l’aggressione. Sul quotidiano si legge: “Davanti alle reticenze dell’uomo, la Pisnoli gli avrebbe urlato (secondo le testimonianze): ‘Sai quanto ce metto a fa ammazzà ‘na persona? Basta che metto 10mila euro in mano a un albanese. Non ce metto niente!!!’. Ieffi però non cede, e allora iniziano a picchiarlo, fino a ferirlo con un coltello. L’ostinazione dell’imprenditore avrebbe costretto il gruppo a portarlo prima in un altro luogo e poi ad abbandonarlo per strada”.
Attraverso i suoi legali difensori, Tamara Pisnoli ha commentato così la sentenza: “La condanna mi coglie assolutamente di sorpresa. È una storia che risale a ben 10 anni fa, che comincia con una truffa nei miei confronti e in cui mi riconosco l’unica colpa di frequentazioni sbagliate, da anni scomparse dalla mia vita. Sono colpe che non giustificano una condanna così severa. Sono certa che alla fine del processo la mia buona fede verrà accertata”.