Scattano oggi i Mondiali di Atletica in quel di Eugene, e fra i protagonisti più attesi vi è anche il nostro Gianmarco Tamberi, vincitore dell’Oro durante le Olimpiadi di Tokyo dell’estate scorsa. Gimbo giunge purtroppo all’appuntamento non al meglio dal punto di vista fisico: “E’ un momento di grande difficoltà – ha spiegato ieri ai microfoni de IlSecoloXIX – fino al 7 luglio ho cercato di fare qualsiasi cosa per risolvere i guai, dopo ho iniziato a pensare a come saltare con il problema”. Tamberi spiega di avere nella parte finale della rincorsa: “Una frustrata nel nervo” che lo irrigidisce: “Come un ago che si infilza quando entro in curva alla massima velocità, e non c’è farmaco che tenga”.
Fortunatamente non è la condizione peggiore in cui Tamberi ha saltato: “Dopo le Olimpiadi – ha continuato l’atleta azzurro – pensavo fosse tutto più facile e invece sono un agonista, non mi accontento. Oggi affronto questa situazione: al primo salto penso solo alla tecnica, al secondo avverto la fitta, al terzo mi concentro sul momento in cui arriva il dolore invece che su quello che devo fare. E’ come essere punzecchiati da uno spillo. Devo accettare il dolore”. Sui rumors circa i problemi fra Tamberi e il padre, l’atleta spiega: “Adesso non è interessante pensarci, è qua, mi segue come allenatore. Si è già detto troppo, sarebbe stato più semplice se ognuno avesse potuto fare le proprie scelte. A posto così – aggiunge – non è il momento di discutere”.
GIANMARCO TAMBERI: “CHIARA? LEI E’ SPECIALE”
In ogni caso, i guai e le difficoltà sembrano essere il pane quotidiano per Gimbo: “Io devo stare spalle al muro, è li che devi essere per volare. Non voglio il paracadute”. E su eventuali previsioni: “Impossibile, la mia carriera è una montagna russa”.
Sulla fidanzata Chiara, che a breve sposerà: “Ad Ancona – dice Tamberi – ci sono un sacco di cose da fare per la casa, il matrimonio, ma le ho di nuovo detto: per me la priorità è questo Mondiale, l’ultimo titolo che mi manca. Lei è speciale”. In conclusione, ‘abbracciando’ virtualmente il connazionale Jacobs (anche lui non al 100%), spiega: “Vogliamo dimostrarci all’altezza. Ripeterci in queste condizioni sarebbe anche più bello”.