Chi può fare il tampone per il coronavirus?

Una recente circolare del ministero della Salute (clicca qui per visualizzarla) fa chiarezza e allarga la platea. Le indicazioni sui test diagnostici, che sono state quindi aggiornate, prevedono che non vadano eseguiti in assenza di prescrizione medica od ospedaliera. Nelle aree in cui c’è una limitata trasmissione di Sars-CoV-2 il tampone va eseguito «se si dispone di risorse sufficienti», ma al tempo stesso si precisa che va effettuato «in tutti i pazienti con infezione respiratoria». Nella circolare c’è anche il via libera ai test molecolari veloci, i tamponi rapidi nasofaringei che sono rilevano i geni virali nelle secrezioni respiratorie. Attualmente in Italia sono 11 i test diagnostici di questo tipo che sono autorizzati. Per questo sono stati potenziati i laboratori regionali e sono state definite le priorità di verifica di positività a Covid-19. In primis, vanno eseguiti sui pazienti ospedalizzati, operatori sanitarie esposti e quindi a maggior rischio, soggetti fragili e con infezione respiratoria ricoverati nelle Rsa.



TAMPONE CORONAVIRUS, CHI PUÒ FARLO? DEFINITE PRIORITÀ

Tra gli operatori sanitari a maggior rischio si intende anche il personale dei servizi di soccorso ed emergenza, il personale ausiliario e i tecnici verificatori. Il tampone rapido su questi soggetti è fondamentale «per tutelare gli operatori sanitari e ridurre il rischio di trasmissione in ospedale». Per gli operatori sanitari è prevista anche una via accelerata per avere i risultati del test nel giro di 36 ore. Nella circolare sono inclusi anche gli operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici, pure quelli affetti da lieve sintomatologia, per valutare l’eventuale sospensione dal lavoro. Sono state indicate anche le persone a rischio e fragili: si tratta degli anziani con comorbidità quali malattie polmonari, tumori, malattie cerebrovascolari, insufficienza cardiaca, patologie renali. A proposito dei test sierologici per la rilevazione degli anticorpi al Sars-CoV-2, il ministero della Salute fa sapere che «molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale». C’è quindi la necessità «di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa» rispetto alla diagnosi del Covid-19.



TAMPONE CORONAVIRUS, MINISTERO SALUTE: OK TEST RAPIDI ANCHE IN AUTO

Il ministero della Salute con la circolare suggerisce, al fine di ottimizzare le risorse, di eseguire un unico tampone naso faringeo e orofaringeo per ogni paziente. Chi è stato confermato positivo non deve essere sottoposto ad altri test diagnostici fino a quando la guarigione clinica non è supportata da assenza di sintomi. In tal caso il tampone va ripetuto due volte a distanza di almeno 24 ore e devono risultare negativi prima della dimissione. Per identificare velocemente i focolai e procedere con le misure di contenimento, si dà la priorità anche a quegli individui sintomatici che vivono in comunità chiuse. Se le risorse sono limitate, gli altri individui con sintomi vanno considerati casi probabili e isolati senza ulteriori test. Infine, il ministero della Salute consiglia, laddove è possibile organizzarsi, di eseguire gli esami a cittadini che si presentano in macchina, come già avviene in alcune Regioni, attraverso i finestrini, secondo la cosiddetta modalità “drive-in clinics”.