È stato approvato nella notte tra sabato e domenica il decreto legge che dà il via libera all’indagine su 150mila persone con i test sierologici. Quindi ora partiranno le chiamate alle persone che sono state selezionate per il campione Istat. Pronto un call center con 300 persone della Croce Rossa, mentre a breve cominceranno i prelievi. Sono stati individuati in ogni regione i laboratori per gli esami, ma per le persone più fragili il test sierologico verrà eseguito a domicilio. Per il via libera è stata importante la modifica con le indicazioni del Garante della Privacy, che erano state sollecitate dal Ministero della Salute, da dove ora fanno sapere che è questione di giorni per l’avvio dei prelievi. «Uno, al massimo due e si partirà con telefonate e prelievo». Il campione che sarà sottoposto ai test sierologici dell’americana Abbott è stato scelto dall’Istat su base regionale ed è diviso anche per fasce d’età. «È fondamentale che le persone estratte a caso nel campione partecipino perché più chi è stato estratto nel campione parteciperà, più i risultati saranno precisi», aveva spiegato l’Istat. (agg. di Silvana Palazzo)



TAMPONI E TEST SIEROLOGICI, COME E DOVE RICHIEDERLI

Si parla tanto in queste settimane di tamponi e test sierologici: entrambi gli “esami” sono a disposizione dei cittadini, ma non in tutte le regioni. Innanzitutto partiamo da una precisazione: il tampone serve per capire se effettivamente, nel momento del test, una persona sia affetta o meno da coronavirus. Il test sierologico, invece, fa comprendere se si è entrati in contatto con il coronavirus in passato, e quindi, se si ha all’interno del proprio corpo gli anticorpi sviluppati dopo l’infezione. Sono due esami differenti in quanto il primo fotografa un’istantanea, mentre il secondo, una situazione pregressa. Come detto in apertura, da alcune giorni le regioni hanno messo a disposizioni la possibilità di effettuare tamponi e test, affidando ai medici di famiglia e ai pediatri, il compito di prescrivere gli esami. Di conseguenza, qualora aveste il dubbio di essere positivi, vi basterà appunto contattare il medico di base, che deciderà come procedere.



LA SITUAZIONE IN VENETO, LOMBARDIA, EMILIA E TOSCANA

In Veneto, come sottolinea Il Sole 24 Ore, la delibera prevede che si sottoponga al tampone esente da ticket non soltanto il paziente presunto infetto, ma anche i suoi contatti stretti, compresi gli asintomatici. Stessa situazione in Lombardia, dove tra l’altro è prevista anche la possibilità, per coloro che non possono muoversi, di ottenere l’esame con il tampone direttamente a casa grazie alle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, piccola equipe di medici e infermieri porta a porta. In Emilia Romagna è possibile fare il test sierologico (a carico della Regione), attraverso la ricetta dematerializzata, ovvero, tramite contatto telefonico fra il medico di famiglia e il paziente. Nel caso in cui il test fosse positivo, a quel punto bisognerà sottoporsi alla quarantena e dopo di che l’Asl procederà ad effettuare il tampone. Infine la regione Toscana, dove i medici di base e i pediatri potranno richiedere il test sierologico, e in caso di esito positivo, si potrà prescrivere il tampone. Il cittadino dovrà chiamare un numero verde che gli fornirà tutte le info necessarie su come muoversi.

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