Lavori in corso in Puglia tra medici di famiglia, pediatri e Asl per i tamponi antigenici rapidi. Si stanno definendo gli ultimi dettagli, ma l’impianto è stato messo a punto. Dopo la fase del reclutamento, nella quale ogni medico comunica all’Asl di competenza la propria disponibilità ad effettuarli presso il proprio studio o in una sede alternativa predisposta dal Comune/Protezione civile, scatta quella relativa alla fornitura dei tamponi antigenici rapidi, assicurata dal commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri insieme ai dispositivi di protezione individuale (mascherine, visiere e camici). L’accordo prevede che se il kit dovesse risultare sprovvisto di guanti monouso, questi saranno forniti dalla Regione Puglia tramite Protezione civile. Sono “esonerati” i medici e pediatri con particolari condizioni cliniche per le quali sono da considerarsi soggetti fragili. Ma dovranno effettuare attività di comunicazione e monitoraggio. Il sistema prevede che il medico provveda alla registrazione della prestazione e del risultato sulla piattaforma predisposta. In caso di esito positivo, ciò equivale a segnalazione al Servizio Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione della propria Asl, per i provvedimenti conseguenti, quindi deve raccomandare l’isolamento domiciliare fiduciario in attesa del risultato del tampone molecolare di conferma. Contestualmente la piattaforma informatica dovrà consentire la prenotazione. In caso invece di esito negativo, il medico rilascia l’attestazione al paziente. Sono tenuti a sottoporre ai test antigenici rapidi i contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento e i casi sospetti di contatto.



Il regolamento specifica anche il trattamento economico per i medici di famiglia e pediatri in Puglia. Il compenso è di 18 euro sia che il tampone antigenico rapido venga fatto presso la propria sede o struttura alternativa che a domicilio, si scende a 12 euro per i medici e pediatri che si mettono a disposizione ma solo per la comunicazione e il monitoraggio in quanto soggetti fragili. Nel “Manuale del Medico di Medicina Generale: indicazioni per la gestione dei casi positivi, dei contatti del caso e dei pazienti con sintomi sospetti” (clicca qui per visualizzarlo) è precisato a proposito dei compensi che quello «previsto per il MMG dall’accordo regionale del 20/10/2020, recepito con Ordinanza Regionale pubblicata sul Burp n°163 del 6/12/2020, si intende corrisposto per la presa in carico complessiva del paziente con infezione sospetta o accertata da SARSCoV-2 e non per la sola prenotazione dei tamponi nasofaringei». Tra l’altro questo documento messo a disposizione di medici di famiglia e pediatri contiene tutte le indicazioni per la prenotazione dei tamponi, la registrazione dei test e di un’indagine epidemiologica.



TAMPONI RAPIDI MEDICI DI FAMIGLIA, I CONTATTI STRETTI

Se è ormai nota la definizione di paziente con sintomi riferibili a Covid, non sempre è chiaro quando ci si può definire contatto stretto di paziente positivo. Lo precisa tale Manuale fornito ai medici di famiglia e pediatri in Puglia. Si tratta di una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19, ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano); ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati); ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei; operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei; persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto. Importante anche il riferimento temporale. «Se il caso indice è sintomatico, i contatti stretti saranno le persone con cui il caso confermato è venuto a contatto da 48 ore prima (e fino a 14 giorni dopo) dell’insorgenza dei sintomi». Se invece è asintomatico, «saranno contatti stretti le persone con cui il caso confermato è venuto a contatto da 48 ore prima (e fino a 14 giorni dopo) del test risultato positivo».

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