I tamponi rapidi anti coronavirus sarebbero dovuti arrivare da tempo presso le farmacie italiane ma al momento tutto (o quasi), tace. Come denunciano i colleghi de Il Messaggero, infatti, allo stato attuale solamente una farmacia su quindici effettua il servizio in quel di Roma, percentuale che peggiora se si prende in considerazione l’intera regione Lazio (una su venti). Nel dettaglio, spiega ancora il quotidiano romano, alla giornata di ieri erano appena 73 le farmacie che permettevano la somministrazione del test rapido per scoprire se si ha o meno il coronavirus, a seguito dell’accordo sottoscritto fra la Regione Lazio e la federazione dei farmacisti, Federfarma, intesa raggiunta una settimana fa. Proprio per via della carenza di posti disponibili per i test rapidi, trovare la farmacia preposta al servizio diventa un lavoro molto complesso per i cittadini romani e in generale laziali, e di conseguenza, non è affatto scontato pensare di uscire di casa a piedi, fare una breve passeggiata verso la farmacia dietro l’angolo, e sottoporsi al test. Il Messaggero ha portato ad esempio il caso del quadrante nord romano, quello fra il Tufello, Montesacro e Conca d’ Oro.



TAMPONI RAPINI NELLE FARMACIE: LA MISURA, PER ORA, NON DECOLLA

Nel raggio di due chilometri, dopo un giro di telefonate, solamente la farmacia di via Gargano è disponibile al tampone rapido, sulle dieci contattate: un misero 10%. Un’altra farmacia ha invece spiegato che effettua solamente il test sierologico al prezzo di 15 euro, mentre tutte le altre non hanno ancora preso in considerazione l’idea di effettuare test rapidi tranne le due farmacie di via Conca d’ Oro e di via Monte Sirino, che hanno risposto ai colleghi de Il Messaggero: «Ancora no, stiamo valutando». Una dottoressa ha poi replicato con cortesia «Le conviene cercare su internet o andare in un laboratorio analisi». Intanto è passata già un’ora per trovare una farmacia, e tenendo conto che tale operazione potrebbe farla una persona non al 100% fisicamente, si capisce come la questione debba essere risolta. Poi non è finita qui in quanto, per sottoporsi al tampone rapido bisogna ovunque prenotare, e attendere che venga fissato l’appuntamento, essendoci liste d’attesa.

Leggi anche

Margaret Spada, la mamma Loredana Panarello/ "Il medico pensava che con due schiaffetti si sarebbe svegliata"LETTURE/ “Più libri più liberi” (forse), tra diritti e amichettismo un’altra occasione mancata