Tananai, il boom dopo Sanremo 2022 e i duetti con iconici artisti
L’ultimo anno è stato rivoluzionario per Tananai, che dal Festival di Sanremo 2022 ha conosciuto solo e soltanto il successo. Il cantante, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato le sue emozioni in musica a cominciare dalla sua prima partecipazione alla kermesse, lo scorso anno, con Sesso Occasionale. Poi, sono arrivati memorabili duetti, da Ligabue a Tiziano Ferro: «Mi riempie di orgoglio. Per me era già un sogno fare il primo Sanremo perché c’erano anche Le Vibrazioni che erano il mio gruppo preferito da bambino. Ognuno di quei big è una persona diversa, mi sembra di aver colto che quello che li accomuna è che lo fanno per la gente, non c’è mai autocelebrazione».
Tuttavia, prima di raggiungere il successo, ricevette un’allettante proposta economica, che però rifiutò per inseguire i suoi sogni: “Mi offrivano una somma spropositata per fare da testimonial di uno spazzolino. Non mi pare giusto invitare i fan a lavarsi i denti: lo facciano i genitori e dentisti… Sono uno che vive alla giornata e sto bene con quello che guadagno: non mi interessa avere un macchinone o una casa più grande, mi interessa che quando parlo a una persona questa sa che credo in quello che dico. Ero più felice prima che ci fossero i soldi: erano una delle caselle da raggiungere, l’insicurezza mi dava benzina che ora cerco in altro».
Tananai e la coppia simbolo di Tango: “Li ho sentiti“
Il grande boom è però arrivato quest’anno con Tango, brano che ha segnato la sua seconda partecipazione consecutiva al Festival di Sanremo. Una canzone struggente e accompagnata da un videoclip quantomai attuale, che racconta, attraverso veri filmati, la storia di Olga e Maxim, coppia separata dalla guerra in Ucraina. Con loro Tananai ha costruito un rapporto fatto anche di telefonate, come rivela: «Li ho sentiti la settimana scorsa. Lui è ancora al fronte. Lei sta bene e mi ha detto che con tutte le segnalazioni che le sono arrivate ha iniziato ad ascoltare la mia musica: mi fa piacere».