Tananai, perché si chiama così? L’omaggio al nonno: “Facevo sempre suonare i bicchieri con le forchette e poi…”

Cosa significa il nome Tananai e perché si chiama così? Molti si domandano quali motivi abbiano spinto Alberto Cotta Ramusino (il suo vero nome, ndr) ad utilizzare questo pseudonimo. Ebbene è stato lo stesso cantante a spiegarlo, in diverse interviste rilasciate nel corso di questi anni. In un intervento sulle pagine del Corriere della Sera, a proposito del suo nome d’arte, aveva dichiarato che si tratta di un omaggio a nonno Pino, venuto a mancare quando lui aveva solo sette anni.



“Mi chiamava così, perché non ero un tranquillo, facevo sempre suonare i bicchieri con le forchette. Il nome d’arte è un omaggio all’unico in famiglia che non sono riuscito a stressare con la mia musica”, ha spiegato il giovane cantautore e produttore discografico italiano. L’ultimo periodo è stato decisamente soddisfacente per Tananai, diventato uno dei cantanti più apprezzati del panorama musicale italiano, capace di strizzare l’occhio a grandi e piccini. Con il brano Sesso Occasionale ha scalato le classifiche di gradimento, quest’anno invece ci riproverà con Tango.



Tananai, le origini del suo nome e i problemi adolescenziali: “Mi chiamavano obeso!”

Tornando alle origini e ai perché del suo nome, Tananai non ha mai fatto mistero di aver incontrato delle difficoltà lungo il suo cammino di vita, anche se ha sempre preferito minimizzare gli accadimenti che lo hanno segnato. “La mia via è stata una vita di periferia tranquilla, senza problemi. Al massimo qualche battuta tipo “ciccione” e qualche spintone quando ero un ragazzino obeso. Non direi bullismo, anzi, nulla in confronto ai tweet di Sanremo. In seconda media ero 1 metro e 50 e pesavo 82 chili. Adesso ne peso 76 e sono 1 e 82”, ha proseguito Tananai, raccontando i problemi legati al peso.



“Ho anche saltato qualche mese di scuola perché non volevo farmi vedere: ero in carrozzina per un problema a un ginocchio. Quell’estate ho iniziato a mangiare bene, sono arrivati gli ormoni che mi hanno fatto crescere in terza, quando ho iniziato a piacere alle ragazzine, pensavo mi prendessero in giro”.