Se il Governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha fatto sapere che risponderà presto e serenamente ai magistrati dopo la notizia che anche lui risulta essere indagato nell’ambito dell’inchiesta per le tangenti che stanno scuotendo gli alti piani della politica e dell’imprenditoria locale, una inedita sponda all’esponente leghista arriva dal sindaco di Milano, Beppe Sala, che intervenuto sulla questione ha detto la sua. “Io ieri ho sottolineato quella che è la mia percezione di quello che è Fontana, una persona a posto, distinguo però un sistema che è governato da tanti anni dalla stessa parte politica e probabilmente avrebbe bisogno anche di un cambiamento…” ha detto il primo cittadino di Milano, pur non entrando nel merito di quanto la Procura del capoluogo lombardo contesta al numero uno della giunta. “Fontana ha violato il principio di imparzialità” ha detto oggi il pm che coordina l’inchiesta a proposito del presunto reato di abuso d’ufficio compiuto dal Governatore nell’assegnazione di un incarico in Regione all’avvocato Luca Marsico, suo ex socio, secondo la Procura una nomina per delibera che non ha tutti giusti crismi dato che quel posto non era soggetto a una “nomina fiduciaria” ma a un bando pubblico a chi avevano partecipato altre 60 persone. (agg. di R. G. Flore)



SOTTO LA LENTE LA NOMINA DI LUCA MARSICO

Da parte lesa a indagato per un presunto abuso d’ufficio: è questa l’ipotesi di reato avanzata quest’oggi da alcuni mezzi di stampa a proposito del Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, nell’ambito dello scandalo tangenti che ha travolto non solo la politica locale ma pure il mondo dell’imprenditoria. Dopo gli arresti ieri di die nomi di spicco di Forza Italia, ora anche il numero uno della Giunta, stando almeno alle prime informazioni circolate, non sarebbe più solo “parte offesa” ma potrebbe aver avuto un ruolo nella nomina dell’avvocato Luca Marsico che, per i pm, avrebbe ottenuto un incarico in quanto amico dello stesso Fontana. Il Governatore comunque ha già fatto sapere di non avere nulla da temere e, in attesa di essere sentito quanto prima da chi sta coordinando l’inchiesta, ha ricevuto già nelle ultime ore il pieno appoggio non solo del leader della Lega, Matteo Salvini, ma anche di altri esponenti politivi della Regione. (agg. di R. G. Flore)



MARSICO, “IO SCELTO PERCHE’ BUON AVVOCATO”

Dopo l’indagine comminata al Governatore Fontana, a parlare stamane – riportato dall’Ansa – è il collaboratore per cui lo stesso Presidente di Regione risulta indagato, ovvero Luca Marsico suo ex socio di studio avvocati. «Fontana è stato il mio maestro sin da quando ho iniziato a lavorare nel suo studio, nel 1992. Credo di essere un buon avvocato, per questo ho ottenuto l’incarico e non per l’amicizia con il governatore», spiega in una nota l’avvocato incaricato al Nucleo Valutazione Investimenti della Regione, da cui è scattata la contestazione per abuso di ufficio a Fontana. Spiega di aver presentato domanda per l’incarico di esperto giuridico al Nucleo e poi aggiunge «sono stato sentito come persona informata sui fatti martedì pomeriggio e non sento il presidente da diversi giorni». Fontana però non risulta indagato per corruzione e a “dimostrarlo” vi sarebbe una intercettazione riportata dal Fatto Quotidiano dove Capannello chiama il Governatore per proporre un “suo uomo” (Giuseppe Zingale, ndr) in cambio di «consulenze per 80/90mila euro all’anno a favore di quello che Caianiello chiama “il nostro amico… di studio (Luca Marsico, ndr)». Ebbene, Fontana avrebbe replicato «Ho voluto percorrere un’altra strada in modo che abbiamo delle alternative, poi insieme ci troviamo e decidiamo quale sia la migliore o magari tutte e due, vediamo… Hai visto che i tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti», conclude l’intercettazione riportata dal Fatto Quotidiano.



INDAGATO IL GOVERNATORE LOMBARDO

Da parte offesa ad indagato “principe” della maxi inchiesta sulle tangenti in Lombardia scattata ieri (con 28 arresti e 95 indagati complessivamente, ndr): Attilio Fontana, Governatore della Lega, risulta indagato – secondo il Corriere della Sera – con l’accusa di abuso d’ufficio per la nomina ad un incarico in Regione del suo “socio avvocato di studio” Luca Marsico. Lo stesso fu candidato in Forza Italia alle Regionali del 2018 ma non fu eletto e da ieri è stato messo sotto “osservazione” nella gara di incarico dal procuratore di Milano Greco: già ieri, a domanda specifica, il Governatore della Lombardia aveva spiegato «ho letto che io sono parte offesa. Quindi per rispetto della magistratura le cose che dovrò dire le dirò a loro». In serata invece Fontana è intervento al Consiglio Regionale per dare la sua versione dei fatti dopo la tremenda giornata di arresti, accuse e inchieste che legherebbero parte della politica lombarda ad ombre di ‘ndrangheta e malavita (in attesa di capire nel processo se effettivamente vi siano elementi o se non siamo di nuovo di fronte ad una nuova tangentopoli con tantissimo fumo e ben poco arrosto, ndr). «Sono il primo a volere che la verità emerga. Tutta e fino in fondo. Lo meritano i cittadini lombardi che rendono grande questo nostro territorio. Professionalmente e politicamente ho sempre seguito la strada della correttezza e dell’onestà, come emerge anche in questa triste vicenda, nella quale come si è evinto fin da subito, io sono parte offesa. Sono sempre stato fermamente convinto che ogni persona che ricopre una carica pubblica debba rifiutare profferte e utilità in cambio di consensi o favori. Ribadisco di non avere percepito alcun atteggiamento corruttivo nelle interlocuzioni avute. Non ho alcuna remora o alcun timore. Le scelte che ho compiuto dall’inizio della legislatura sono state ispirate alla valutazione delle competenze e all’insegna della più completa correttezza nel metodo e nell’iter procedurale, come dimostrano anche gli atti che abbiamo già consegnato all’autorità giudiziaria», ha sottolineato il Presidente della Regione più ricca d’Italia.

TANGENTI LOMBARDIA, LA POSIZIONE DI FONTANA

Secondo quanto emerge dal racconto del CorSera questa mattina, già oggi Fontana potrebbe essere sentito dai magistrati per chiarire la sua posizione: il quadro che emerge, spiega il gip Raffaella Mascarino, è quello di una «corruzione diffusa, con un grande burattinaio di ampi e rilevantissimi settori di amministrazione pubblica anche in Regione Lombardia». Intendiamoci, Fontana non è indagato per motivi di corruzioni ma per un presunto abuso di ufficio: su di lui invece, secondo i magistrati, ci sarebbe stato un tentativo di corruzione andato a mal fine per il rifiuto netto del Governatore. In attesa di capire come si siano svolti realmente i fatti, il Centrodestra e Forza Italia soprattutto vengono colpiti nel “feudo” più importante a meno di 20 giorni dalle Elezioni Europee: Tatarella, Altitonante, Caianiello i tre nomi più rilevanti risultano arrestati con accuse a vario titolo nell’ambito di atti corruttivi e tangenti. La domanda si ripropone: nuova Tangentopoli o immenso castello di carte pronto a crollare?