Sale a tre il numero degli imprenditori che stanno collaborando nell’inchiesta della Dda di Milano sulle tangenti in Lombardia e il presunto sistema di corruzione, appalti e finanziamenti illeciti. Intanto da ambienti investigativi è emerso, come riportato da Skytg24, che l’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi non è indagata nell’ambito dell’inchiesta. «Stiamo svolgendo accertamenti», hanno riferito gli inquirenti. Il suo nome compare in alcune intercettazioni in relazione a delle consulenze che avrebbe ottenuto dall’ente della Città Metropolitana di Milano per il lavoro e la formazione dell’ente Afol. Dal canto suo, la Comi aveva dichiarato di aver appreso «con stupore» la notizia che arriva «nel bel mezzo della mia campagna elettorale». E aveva precisato: «L’unica mia società di comunicazione è la Premium Consulting regolarmente denunciata all’interno della Dichiarazione di interessi finanziari dei deputati. Tale società non ha nulla a che spartire con le consulenze sotto inchiesta e non ve ne è nessun’altra a me riconducibile». (agg. di Silvana Palazzo)



TANGENTI LOMBARDIA, SPUNTA LARA COMI

Tra i molteplici “filoni” nella maxi inchiesta sulle tangenti in Lombardia tra politica, imprenditoria e società civile, spunta anche il nome di un’altra giovane di Forza Italia molto in vista specie all’Europarlamento (dove si è ricandidata anche per il prossimo 26 maggio, ndr) come Lara Comi. Dopo Pietro Tatarella e Fabio Altitonante – arrestati due giorni fa nel maxi blitz contro diversi politici lombardi – ora i pm “puntano” ad eventuali altri coinvolti nel complesso e intricato giro di accuse e ipotesi di reato. Secondo quanto riportano le carte pubblicate dall’Ansa, i magistrati di Milano stanno indagando su diversi «contratti di consulenza» ottenuti dall’ex coordinatore di Forza Italia a Varese, Gioacchino Caianiello – lo stesso con cui è entrato in rapporti il Presidente della Regione Fontana ora indagato per abuso d’ufficio – con una «società riconducibile a Lara Comi». La bella eurodeputata è attualmente la coordinatrice degli azzurri a Varese e secondo i pm potrebbe essere inserita nei faldoni delle indagini per «Contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana per un totale di 38.000 euro», considerata quell’azienda “vicina” alla stessa Comi.



COINVOLTI TUTTI I GIOVANI DI FORZA ITALIA

In attesa di capire se quanto letto nella richiesta di custodia cautelare dei pm della Dda di Milano sia effettivamente portante elementi di illegalità, la giovane linea di Forza Italia si vede “azzoppata” a pochi giorni dalle Elezioni Europee. Tatarella, Altitonante, forse anche la Comi e altri esponenti del centrodestra lombardo coinvolti – anche solo marginalmente e tangenzialmente – nella maxi inchiesta sulla corruzione in Regione Lombardia. Secondo la linea impostata dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri, Luigi Furno e l’aggiunto Alessandra Dolci il caso della consulenza “vicino a Comi” sarebbe indicativo di come Caianiello, il definito «”dominus” del sistema corruttivo di Forza Italia in Lombardia» (attacca Repubblica), sarebbe riuscito «con disinvoltura grazie proprio alla collaborazione di alcuni suoi uomini di stretta fiducia, tra i quali l’avvocato Carmine Gorrasi consigliere comunale a Busto Arsizio, Giuseppe Zingale, dg di Afol, e Loris Zaffra ad estendere la sua influenza politica e, parallelamente, quella criminale ben oltre i confini della provincia di Varese», riportano i magistrati nelle carte d’inchiesta riportate da Repubblica. Nel frattempo, dopo l’arresto, Tatarella si è dimesso dal Consiglio Comunale mentre Altitonante è stato messo alla porta dall’incarico di Sottosegretario all’Expo in Regione.

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