E’ un ritratto molto bello quello che emerge dalla lunga intervista che la campionessa olimpica di tuffi Tania Cagnotto ha concesso a Sara Tardelli per la Fondazione Leonardo. L’azzurra, regina dei tuffi, infatti si è raccontata con grande sincerità, parlando delle proprie ambizioni e del lavoro che assieme a Francesca Dallapè sta conducendo per giocarsi nuovamente le proprie carte ai prossimi Giochi Olimpici, fino a raccontarsi come mamma della piccola Maya e di come con la sua famiglia ha affrontato e sta vivendo questo delicatissimo contesto per la pandemia da coronavirus. Nel lungo intervento chiaramente il primo tema è quello delle Olimpiadi di Tokyo, a cui il duo Cagnotto-Dallapè si stava preparando per strappare il pass: ma poi lo scoppio della pandemia e il rinvio dei giochi al 2021, che hanno pure fatto dubitare la stessa tuffatrice di Bolzano di potervi ancora prendere parte. Fino alla decisione di ritornare in piscina, ma senza alcuna pressione: “Devo ripuntare alle Olimpiadi. Ci proverò. E’ difficile ritrovare gli stimoli necessari. Noi atleti ci alleniamo per anni, siamo tarati su una data precisa. In due mesi ho perso praticamente tutto quello che avevo recuperato fisicamente”. Cagnotto ha aggiunto: “Senza lo stress di raggiungere l’obiettivo, non devo più dimostrare niente a me stessa. E’ diverso da prima. Adesso la mia priorità è Maya”.
TANIA CAGNOTTO: FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ SI DOVREBBE FARE DI PIU’
Oltre infatti alla carriera che gli e ci ha regalato grandissime soddisfazioni (ma che speriamo possano arrivare anche a Tokyo 2021), ora per Tania Cagnotto la priorità è la famiglia e la piccola Maya che ormai ha già due anni. E la bolzanina non esita dunque a raccontarsi anche nelle veste di mamma, particolarmente preoccupata della difficile situazione che il paese si trova ad affrontare, tra la pandemia da coronavirus, crisi economica e le novità che l’emergenza sanitaria ci ha costretto, come il distanziamento sociale. E su questo l’azzurra racconta: “Provo tristezza quando devo dire a Maya di non avvicinarsi agli altri bambini, mi si stringe il cuore a tenerla lontana da tutti. Sono in imbarazzo anche con le altre mamme, sembra mancanza di fiducia. Dobbiamo abituarci a prendere le misure su tutto”. Ma sempre in tema di famiglia non manca anche un avvertimento in chiusura, sulle difficoltà che tante famiglie stanno affrontando: “Se facessi un lavoro normale non so come farei a gestire Maya. Ho tante amiche in smart working, con figli a casa, senza aiuto. Mi chiedo come facciano. Tra marito e moglie si danno i turni per poter lavorare. Vivono situazioni davvero difficili. Si dovrebbe fare di più”.