Fra gli ospiti della puntata di ieri di Agorà Extra su Rai Tre vi era anche la campionessa olimpica dei tuffi, Tania Cagnotto. L’atleta altoatesina è stata scelta dal governo come testimonial per la campagna di vaccinazione per i bimbi, quelli di età compresa fra i 5 e gli 11 anni, che scatta oggi, 16 dicembre 2021. “E’ stato un onore essere stata scelta da Darghi e Mattarella per avere questo compito importante – sono le parole in diretta tv sul terzo canale di Tania Cagnotto – e poi credo veramente in questa campagna vaccinale, la vedo davvero come unica via d’uscita, In più vivendo in Alto Adige dove ci sono ancor tante persone che non si vogliono vaccinare, mi sembrava doveroso accettare questa cosa: se aiuta sarò contenta”.
TANIA CAGNOTTO E L’ESPERIENZA DEL PAPA’ COL COVID
Tania Cagnotto ha appena partorito la sua seconda figlia, è nata lo scorso mese di marzo: “Io mi sono vaccinata in allattamento perchè quando ero incinta ancora non si vaccinavano le donne incinte o comunque non erano ancora usciti i vaccini, infatti mio papà era finito in ospedale con dieci litri di ossigeno al termine della mia gravidanza. Quindi avendolo vissuto veramente da vicino e avendo visto quello che causa e che lascia anche dopo, mio papà ci ha messo mesi e mesi a riprendersi, questo mi ha spaventato e mi ha portato a vaccinarmi perchè ho pensato che se mi succede di finire in ospedale con una bimba piccola di pochi mesi che va allattata… mi spaventava più quello che fare il vaccino”.
Più specificatamente sulla vaccinazione ai bimbi di 5.-11 anni, Tania Cagnotto ha aggiunto: “Anche io non prendo a cuor leggere dover vaccinare i miei figli e capisco benissimo le mamme a dover prendere una scelta del genere. Quindi prima di tutto la speranza è che gli adulti tutti si vaccinino, forse se tutti fossimo vaccinati non saremmo arrivato a dover vaccinare i bimbi di 5 anni. E poi credo che sia al di là del proteggerci il covid, c’è da vedere l’altro aspetto ovvero che i ragazzi stanno soffrendo moltissimo questa pandemia e lockdown: forse meglio fare un vaccini piuttosto che sentirsi imprigionati e avere problemi ben più gravi”.