In occasione della giornata di sensibilizzazione sui disturbi alimentari la modella, attrice, conduttrice televisiva ed ex Miss Italia Tania Zamparo, oggi 48enne, ha parlato con il Corriere della Sera dell’anoressia di cui ha sofferto all’inizio della sua carriera, attorno ai 17 anni. Un problema che più aveva affrontato, proprio nell’ottica di sensibilizzare i tantissimi nel mondo che soffrono o potrebbero soffrire di disturbi alimentari su questi temi cruciali. Oggi, infatti, Tania Zamparo è uscita dal tunnel dall’anoressia, e ci tiene a ricordare che non ha “mai avuto ricadute, perché a differenza di alcune mie amiche non ho imparato a conviverci ma sono guarita. E ho imparato a volermi bene e a stare bene con me stessa”.
Tania Zamparo: “Uscire dall’anoressia non è stato facile”
Al Corriere Tania Zamparo ricorda che ha iniziato a soffrire di anoressia “quando avevo 17 anni“, uscendone poi veramente solo “quando ne avevo 22”. Tutto è iniziato, ricorda, perché “pensavo di fare una dieta, e poi la situazione mi è scappata di mano”, ed è iniziato un lungo e complicato percorso che l’ha portata da diverse esperti, specialisti e psicologi. La prima esperienza da una psicologa, però, ricorda non essere stata delle migliori, soprattutto perché “non era la persona giusta”, ma poi “piano piano ho rimesso tutto a posto”.
Quella contro l’anoressia, infatti, per Tania Zamparo era diventata una vera e propria battaglia, che l’ha portata a fare “un grande lavoro su me stessa“. Capì, infatti, che “finché mi fossi concentrata sull’effetto”, ovvero appunto il sintomo anoressico, “non averi curato la causa e non ne sarei uscita”. Dietro ai problemi alimentari, infatti, c’è sempre una precisa ragione, una fragilità, e seppur ricorda che avesse “una gran voglia di guarire” dell’anoressia, per Tania Zamparo non è stata affatto “una cosa semplice”. Per riuscirci, racconta, si è dovuta “letteralmente smontare e rimontare, risolvendo i problemi alla radice” e arrivando ad una soluzione. Percorso in cui, conclude, “mi ha aiutato tantissimo” anche la prospettiva di partecipare a Miss Italia, perché le ha dato la “sicurezza” di affrontare la sfida contro l’anoressia, con la certezza che “se non l’avessi superata non avrei potuto partecipare al concorso”.