Dovrà essere necessariamente rivista la graduatoria finale relativa al concorso per presidi tenutosi nel 2017: è quanto ha stabilito nelle ultime ore il Tar del Lazio con una decisione che di fatto ha dato ragione ad un ricorrente che aveva partecipato alla suddetta prova e che poi si era lamentato per la posizione in cui era stato collocato. Ma andiamo con ordine: come se non mancassero ultimamente delle grane nel mondo della scuola, dei concorsi e dintorni, il Tribunale Amministrativo ha spiegato infatti che l’elenco stilato nel novembre 2017 dovrà essere rifatto per il disappunto di tutti coloro che invece al termine di quella selezione erano di fatto risultati idonei. Va inoltre ricordato che in questi anni il Ministero dell’Istruzione non aveva mai fornito i chiarimenti richiesti dallo stesso Tar nonostante diverse sollecitazioni in merito al punteggio incriminato del candidato che aveva deciso di presentare ricorso.



TAR ANNULLA LA GRADUATORIA DEL CONCORSO PER PRESIDI 2017

Secondo quanto si apprende infatti il Tribunale ha dato ragione al docente ricorrente che sosteneva di essere stato inserito nella graduatoria del concorso del novembre 2017 in una posizione che non corrispondeva affatto a quella che lui avrebbe meritato in base alla valutazione dei titoli che erano in suo possesso e che aveva dichiarato all’atto di iscrizione alla prova. Inoltre il Tar (con una sentenza che è stata depositata nel corso della giornata di ieri) ha quindi accolto il ricordo “per difetto di motivazione” annullando così la graduatoria finale e costringendo così tutti gli aspiranti dirigenti scolastici a dover ripetere la procedura di formazione della graduatoria, aggiungendo pure per l’amministrazione il dovere di procedere alla rivalutazione proprio dei titoli che il candidato ricorrente aveva vantato, dal momento anche che il Ministero dell’Istruzione, nonostante diverse istruttorie, non ha mai fornito chiarimenti in merito al mancato riconoscimento dei titoli di studio di cui sopra.

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