Tar boccia ordinanza della Lombardia su e-commerce e consegne a domicilio: la Regione annuncia il ricorso. Questo quanto è accaduto nelle ultime ore, ma andiamo per gradi. Come evidenziato dai colleghi de Il Giorno, ieri il collegio di giudici amministrativi ha di fatto annullato l’ordinanza datata 11 aprile 2020 che allargava la possibilità di vendita a qualsiasi tipo di categoria merceologica. Un provvedimento in contrasto con il decreto governativo firmato il giorno prima. L’ordinanza della Lombardia è stata impugnata dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil, che hanno chiesto al Tar l’interruzione delle attività di e-commerce previste dal provvedimento della Regione. Ed hanno avuto ragione, considerando che per i giudici «il provvedimento incide sul diritto alla salute dei lavoratori», considerata l’emergenza coronavirus.
TAR BOCCIA ORDINANZA LOMBARDIA SU CONSEGNE A DOMICILIO: ARRIVA IL RICORSO
Nel corso della conferenza stampa odierna per fare il punto sull’emergenza sanitaria in Lombardia, l’assessore agli enti locali Massimo Sertori ha annunciato il ricorso: «Purtroppo c’è stata una sentenza del Tar che di fatto ha annullato la possibilità di ricorrere di alcune tipologie di servizi a domicilio, ma noi riteniamo che sia assolutamente utile consentire la consegna a domicilio per consentire ai cittadini di superare le difficoltà che sono emerse durante questo lockdown. Noi abbiamo fatto ricorso, ci saranno 48 ore di tempo per vedere l’esito di questa cosa». L’assessore ha poi tenuto a ricordare: «Vorrei ricordare che il lockdown è stato possibile anche perché i servizi essenziali sono stati garantiti da qualcuno, alcune attività non si sono mai fermate: penso ai generi alimentari, alle farmacie o ad altre attività. Anche per questo possiamo leggere i dati registrati oggi, per lo straordinario senso civico dei cittadini e per il lavoro di certe persone che hanno garantito i servizi essenziali».