Il caso delle assunzioni di Michele Emiliano in Puglia continua a far discutere. Già prima delle elezioni regionali aveva suscitato polemiche per l’evento pubblico organizzato dentro il teatro Fusco di Taranto per la firma di 220 precari della sanità. La vicenda risale allo scorso 14 settembre, quando salì sul palco per la cerimonia delle firme dei contratti di assunzione in una delle società della sanità regionale. A due settimane del voto emerge che il Consiglio di Stato ha deciso di congelare tutto, facendo sfumare la promessa del governatore Pd. Le assunzioni sono saltate. Come evidenziato da La Verità, con apposito decreto il Consiglio di Stato ha ricordato a Michele Emiliano che è necessario un concorso. Per il momento le assunzioni sono state sospese in attesa di una decisione definitiva del supremo organo amministrativo, ma sarebbe alto il rischio che saltino definitivamente. “Michele Emiliano li chiamerà uno per uno per dirglielo? Davanti a tutti? Magari con cerimonia pubblica dentro un teatro?”, si chiede provocatoriamente Mario Giordano.



CONSIGLIO DI STATO BLOCCA ASSUNZIONI EMILIANO

Ma c’è un’altra domanda: com’è possibile che Michele Emiliano, che era magistrato prima di intraprendere la carriera politica, non sapesse che servisse un concorso pubblico? Non si è accorto dell’irregolarità, e quindi è molto disattento, o era consapevole del rischio che le assunzioni venissero bloccate? Intanto l’Asl di Taranto, con una comunicazione di poche righe sul sito istituzionale, ha confermato che, a seguito del decreto emesso dal Consiglio di Stato il 29 settembre scorso e comunicato all’Azienda sanitaria, “è temporaneamente differita l’internalizzazione dei servizi informatici e Cup. Pertanto, è altresì rinviata la decorrenza delle assunzioni del personale ex Sincon e Sds all’esito della Camera di Consiglio fissata per il 15 ottobre”.



Il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, e il vicecommissario, Dario Damiani, sono andati subito all’attacco dopo lo stop alle stabilizzazioni del personale del Cup di Taranto. “Il decreto del Consiglio di Stato sancisce la differenza tra la fantasia elettorale e la realtà dopo le elezioni”. Nel comunicato precisano che “i provvedimenti di stabilizzazione fatti dalla Regione Puglia di Emiliano sono serviti a drenare consensi”. Ora si attende l’udienza di merito.

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