Stavano rientrando da una esercitazione o più semplicemente da un pattugliamento delle acque pugliesi. Di sicuro stavano facendo il proprio lavoro. Nonostante ciò, alcuni militari a bordo della Nave Carabiniere a Taranto sono stati presi a sassate e insultati da un gruppo di pacifisti al loro passaggio al ponte levatoio. “Assassini“, “vergogna“, “bas*ardi, dovete morire” sono alcuni degli insulti destinati ai militari che nel pomeriggio di oggi hanno attraversato il canale navigabile che conduce al bacino di carenaggio dove c’è l’Arsenale, all’interno del Mar Piccolo.



Dalle terrazze del borgo antico, che si affacciano proprio sul canale, sono partite le offese, poi c’è stato anche un lancio di pietre. Un modo tutt’altro che civile da parte dei pacifisti per esprimere il proprio dissenso alla guerra quello di apostrofare come assassini i militari, che compiono solo il loro dovere. La vicenda è stata ricostruita dal Nuovo Quotidiano di Puglia, che ha anche condiviso un video da Facebook di “Taranto è lui“.



PACIFISTI CONTRO MILITARI A TARANTO

L’episodio si è verificato alle ore 14:45 circa a Taranto. La Nave Carabiniere è stata presa a sassate proprio mentre entrava nel Mar Piccolo. Stando a quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, è probabile che i militari stessero facendo lavori di manutenzione in arsenale nel canale navigabile di Taranto. Ma i manifestanti hanno cominciato a urlare insulti e a lanciare pietre e oggetti contro il mezzo.

Non si esclude che l’attacco possa essere verificato a causa della paura legata allo scoppio della guerra in Ucraina e delle possibili conseguenze per l’Italia, alla luce ad esempio della circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano che ha allertato le caserme invitandole a eseguire esercitazioni e a tenersi pronte in caso di necessità. Ma si tratta di un caso unico, perché a Taranto non si era mai verificata una contestazione di questo tipo contro la Marina Militare. I militari, però, possono contare sulla solidarietà che si è sollevata sui social dopo la diffusione del video.