Choc a Taranto dove in una scuola un preside è stato picchiato dai genitori di un’alunna. «Non ci sono freni inibitori, ormai il livello di degrado della scuola aumenta sempre di più e parallelamente anche la violenza. Non c’è un limite». Queste le parole di Marco Cesario, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Europa-Alighieri” di Taranto che la mattina dello scorso 31 gennaio è stato colpito più volte dalla mamma e dal papà di una studentessa. Dopo essersi recato al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata, gli è stata data una prognosi di sette giorni a seguito delle ferite al volto e alla mano, ed ha quindi deciso di denunciare gli aggressori, già identificati dai carabinieri.



«Ci sentiamo abbandonati – è il commento dei docenti dello stesso istituto dopo l’episodio, così come si legge sul Corriere di Bari – sminuiti nel nostro ruolo e soprattutto indifesi, chiediamo che le istituzioni, a tutti i livelli, aprano una seria riflessione atta a ripristinare la centralità della funzione sociale della scuola. L’intera comunità del personale docente» esprime «sdegno e preoccupazione. Quanto accaduto è inaccettabile». Nella giornata di martedì prossimo, 6 febbraio, è in programma un incontro fra i sindacati e il direttore generale dell’Ufficio scolastico della Puglia «non solo per rappresentare lo sdegno di un’intera categoria, ma anche per avanzare proposte immediate per porre un freno ai continui attacchi al cuore del sistema».



TARANTO, PRESIDE PICCHIATO DAI GENITORI DI UN’ALUNNA: IL COMMENTO DEL SINDACALISTA

Attilio Fratta, il responsabile del sindacato, precisa: «Anche se è una brutta idea chiederemo la sorveglianza davanti alle scuole». Al coro di sdegno si è unito anche Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, che assieme all’intera amministrazione comunale ha espresso la propria vicinanza alla vittima di un episodio «che definire deprecabile potrebbe risultare sin troppo riduttivo. Nessuna ragione, nessuna disputa, nessuna divergenza può giustificare un gesto di violenza come quello subito dal dirigente».



Il Comune di Taranto definisce la scuola come «un luogo sacro, un luogo di apprendimento, crescita e rispetto reciproco. Nessun conflitto, per quanto acceso, può giustificare un gesto così deprecabile, che non solo viola i valori fondamentali della convivenza civile, ma mina anche il clima di sicurezza e serenità all’interno delle nostre istituzioni educative».