Tardelli: “Chi non prendeva il Micoren?”

La morte di Mihajlovic e Vialli in seguito a due malattie – una leucemia e un tumore al pancreas – ha aperto dolorosi interrogativi. Dopo le parole di Lotito, che ha parlato di “troppe malattie tra ex atleti”, anche Dino Baggio ha affrontato l’argomento dell’assunzione di farmaci, che una volta erano leciti e adesso non lo sono più. A lui ha fatto eco anche Marco Tardelli, che al Corriere della Sera ha dichiarato: “Il Micoren? E chi non l’ha preso? Quando giocavo io, anni 80 e 90, non c’era quella attenzione alla farmacologia di adesso: il giocatore è più seguito a livello medico, assistito anche sotto l’aspetto psicologico. Un tempo, non era così”.



L’ex centrocampista ha raccontato ancora: “C’era un medico di società, un po’ come quello di famiglia: se il giocatore aveva un problema, il dottore lo valutava e se proponeva un farmaco – permesso, ribadisco -, il giocatore lo assumeva e andava in campo. Adesso le società hanno messo a disposizione dei giocatori una struttura medica più complessa, sicuramente più preparata. Non che i medici di una volta non lo fossero, ma non esisteva assolutamente un’organizzazione come quella attuale“.



Tardelli: “Farmaci e morti premature? Non si sa”

Marco Tardelli, interrogato sull’abuso di farmaci da parte degli ex giocatori, ha spiegato: “Se stavo bene tutto ok, ma io andavo in campo anche se non ero in perfette condizioni. I tempi di recupero erano stretti, si doveva giocare e quindi è possibile che abbia abusato di qualche farmaco. La verità è che ci fidavamo del medico della società. Non avevamo la conoscenza e la consapevolezza attuale. Col passare del tempo alcuni farmaci sono stati vietati, non si possono più usare”.

Solo pochi giorni fa, Dino Baggio si era detto preoccupato. Il campione del Mondo 1982 ha commentato anche le parole dell’ex collega: “Dino Baggio non ha fatto un j’accuse, ha chiesto di capire: datemi una mano a comprendere cosa ho assunto, quali conseguenze possono esserci. La verità è che ogni organismo reagisce in modo diverso. Spero di essere fortunato, tutto qui. Non credo che ci sia un legame diretto tra le medicine prese e la morte prematura di certi sportivi. Nessuno ha mai spiegato questa relazione. Come si fa a sostenerlo? Certo che centenari nello sport non si vedono. La normalità è 80- 82-83 anni, forse perché il nostro corpo è maggiormente usurato”.