Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo (Giogiò), ha voluto chiarire la questione del presunto attacco a Geolier per la targa avuta dal sindaco di Napoli.

Ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona la donna ha dichiarato: “Io a Geolier ho fatto anche i complimenti, perché è un ragazzo di 24 anni che sul palco di Sanremo si è mostrato con saggezza, eleganza e maturità, rispondendo anche a dei fischi. Poi è un ragazzo che ce la vuole fare da un quartiere difficile come il suo, quindi io posso soltanto fargli i complimenti e l’augurio di una carriera meravigliosa. Però c’è un Geolier prima del 31 agosto e uno dopo, quest’ultimo che apprezzo molto. Io la polemica l’ho fatta sul nostro sindaco di Napoli, che avrebbe dovuto fare l’accoglienza anche a me e a Giogiò, perché come Geolier rappresentiamo Napoli. Poi l’abbraccio tra me e Geolier sarebbe stato il coronamento.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



TARGA DI NAPOLI A GEOLIER, LA CRITICA DEI GENITORI DI GIOVANBATTISTA CUTOLO

E’ polemica fra la mamma di GiòGiò, il giovane musicista ucciso mesi fa a Napoli e il sindaco della stessa città campana. Il padre di Giovambattista Cutolo, il signor Franco, ha pubblicato sui social un post in cui ha scritto “Fuitevenne”, mentre in un altro posto ha postato una foto di Geolier mentre imbraccia un mitra, fermo immagine del video dello stesso Geolier “Narcos”. Quindi un altro post con la frase “Sindaco Manfredi grazie, lei è un grande”, parole ovviamente ironiche, accompagnate dalle emoticon arrabbiata e disgustata.



Il riferimento è alla consegna da parte di Gaetano Manfredi, il primo cittadino di Napoli, di una targa personalizzata all’artista, al Maschio Angioino, episodio che evidentemente non è piaciuto alla famiglia del giovane assassinato. A spiegare il perchè di tale dissenso è stata Daniela Di Maggio, la mamma di GiòGiò (già presente al teatro Ariston dove ha letto una lettera molto toccante), che dice di essere indignata. “Non si può fare una cosa del genere. Così passa un messaggio sbagliato”, parlando con i microfoni del Corriere del Mezzogiorno.

TARGA DI NAPOLI A GEOLIER, LA MAMMA DI GIÒGIÒ: “HANNO ESCLUSO UNA VITTIMA”

E ancora: “L’ho difeso certo e difenderò Geolier, che sta cambiando il suo modo di scrivere e fare musica. Che ha detto anche che dalla morte di Giogiò i ragazzi hanno capito tante cose, che avere un’arma non è la soluzione, che i ragazzi dei quartieri devono cambiare. Bene, era quello l’obiettivo. Ma premiare solo chi nel passato imbracciava il kalashnikov d’oro, cioè Geolier, escludendo una vittima, Giogiò, è incoerente, sbagliato. Mi chiedo: tu sindaco di Napoli che messaggio vuoi dare alla città? Sono indignata”.



Geolier non ha replicato a queste parole mentre in occasione della consegna della targa aveva parlato così al sindaco di Napoli: “Sono grato del supporto della mia città, che non era scontato, è stato ‘esagerato’. Le persone si sono sentite veramente in diritto di supportarmi. Alla fine è vero, quando un prodotto esce da Napoli i napoletani ne sono proprietari, quindi io sono proprietà di Napoli. Voglio ringraziare tutti, ringrazio il sindaco per la vicinanza a me che sono giovane e ai giovani. Sono andato a Sanremo con l’obiettivo di portare la lingua napoletana e ci sono riuscito. Alla fine il risultato conta poco, sono rimasto contento di tutto”.

TARGA DI NAPOLI A GEOLIER, LA MAMMA DI GIÒGIÒ: “STA PASSANDO UN MESSAGGIO SBAGLIATO”

La madre di Giovanbattista Cutolo ha poi rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha ribadito il suo pensiero: “Sta passando un messaggio sbagliato. Il sindaco ha perso un’occasione d’oro. Far incontrare i rappresentanti di due Napoli che finalmente avrebbero fatto pace, unite in una stretta di mano”. E ancora: “Geolier cancelli quel video”.

Il giornalista del Corriere ha quindi chiesto come mai la madre di Cutolo abbia voluto Geolier al funerale del figlio: “Insieme ai neomelodici e agli orchestrali. Quel giorno a Emanuele (il nome di Geolier, ndr) dissi: basta con i testi pieni di violenza. L’ho voluto in quella chiesa per dare uno schiaffo alla camorra. Il killer di mio figlio si vestiva come lui. Invitandolo gli ho dato il primo ergastolo: vedere il suo mito, Geolier, portare i fiori sulla bara di Giogiò durante il suo funerale”. Chiusura dedicata ai fischi dell’Ariston al cantante: “Quella curva da stadio è stata inaccettabile. E lui si è comportato benissimo, da persona perbene. Deve continuare a esserlo”.