Fra i massimi esperti di virologia in Italia e nel mondo vi è senza dubbio Giulio Tarro, messinese classe ’38, professore di Virologia Oncologica dell’ Università di Napoli, e primario emerito dell’Ospedale “D. Cotugno”. Nelle scorse ore il collega di Libero, Paolo Becchi, ha intervistato proprio il luminare di cui sopra, per avere le risposte che cerchiamo da tempo in merito all’epidemia di coronavirus ancora in circolo. Si comincia parlando dall’origine dello stesso covid-19, che secondo Tarro non è stato creato in un laboratorio cinese: “Non c’ è nessuna evidenza scientifica per cui possiamo affermare che il virus sia stato creato in laboratorio – afferma – numerosi ricercatori sono andati a predire le sequenze genetiche del Covid19 evidenziando una percentuale di differenza dal virus del pipistrello ma ciò probabilmente è dovuto al fatto che ci sono stati vari passaggi con un animale intermedio come il pangolino, non perché sia stato modificato artificialmente. Quindi io escludo l’ origine artificiale. Tuttavia – lascia comunque aperto uno spiraglio Tarro – non è impossibile che un ricercatore o un tecnico possa portare fuori, ovviamente si presume inconsciamente, un virus dal laboratorio”.



TARRO: “IL VACCINO? ASPETTIAMO DA 30 ANNI QUELLO DELL’AIDS”

Interessanti anche le parole riguardanti il vaccino, secondo cui per Tarro serviranno almeno 18 mesi prima della scoperta di una cura efficace e priva di rischi “e non è detto che in questo caso funzioni perché non esiste un solo Covid19. Difatti, se il virus ha come sembra più varianti, sarà complicato avere un vaccino che funzioni in modo efficace, esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutto”, per poi citare il caso dell’Aids per cui si aspetta un vaccino da oltre 30 anni. E’ anche vero che prima poi il covid-19 dovrebbe lasciarci liberi: “Ritengo che in estate, quasi sicuramente, saremo abbastanza immunizzati. Col caldo tutto dovrebbe tornare alla normalità.Nella stagione successiva, se dovesse ripresentarsi, il virus potrebbe attaccare solo quei pochi che non hanno ancora sviluppato gli anticorpi. Secondo uno studio inglese, più del 60% degli italiani è stato contagiato ed ha sviluppato gli anticorpi. Per il prossimo autunno noi saremo, in larghissima parte, naturalmente immunizzati. A mio avviso – aggiunge – il Covid19 potrebbe sparire completamente come la prima SARS, oppure ricomparire come la Mers, ma in maniera localizzata o cosa più probabile diventare stagionale come l’ aviaria. Per questo serve una cura più che un vaccino”.



“MASCHERINE PERICOLOSE PER GLI ANZIANI”

Tarro si dice contrario all’utilizzo delle mascherine all’aperto soprattutto per un anziano, che con le alte temperature estive potrebbe subire un aumento pericolo dell’anidride carbonica, mentre per quanto riguarda una seconda ondata, il virologo non si sbilancia: “Il Sars-CoV2 fa parte della popolazione virale dei coronavirus. E come tale si comporta, con un inizio ed una fine. Queste persone che fanno previsioni anche sull’ ipotesi di una seconda ondata, sono le stesse che dicevano che in Germania, dopo appena due giorni dall’ inizio della fase 2, il valore R0 era di nuovo salito a 1. Cosa non vera, perché due giorni non bastano per osservare un incremento del valore di riproducibilità virale di cui stiamo parlando”. Infine un commento sulla gestione italiana dell’emergenza, ritenuta dallo stesso “poco felice: misure varate in ritardo sull’ effettiva convenienza ma al momento giusto, se vogliamo dire così, per aumentare stress e panico. Stress e panico di cui qualcuno sicuramente dovrà pagare il conto.È acclarato che in Italia il virus circolava probabilmente già da moltissimo tempo. In Lombardia è scoppiata una “bomba atomica”, tutto in un lasso di tempo troppo breve a fronte della capacità del Sistema Sanitario”.

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