Mentre il governo lavora alla campagna di vaccinazione anti Covid, in attesa del via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), il virologo Giulio Tarro parla dei rischi. Lo fa in una diretta su Facebook che è stata ripresa da Radio Radio. «Siamo di fronte ad un vaccino di cui non sappiamo niente, perché non è stato pubblicato nulla. Abbiamo solo gli approcci che possono essere conosciuti dalla comunità scientifica», la premessa dell’esperto. Poi ha citato le due grandi case farmaceutiche, Pfizer e Moderna, che hanno lavorato al vaccino Covid: «Si trovano agli esordi di qualcosa di nuovo. A noi non resta che presumere a livello scientifico cosa è successo e costa sta succedendo, ma non abbiamo i dettagli che abbiamo avuto in passato per altre malattie». Per Tarro bisogna fare «economia di pensiero» per escludere problemi. «La comunità scientifica inglese è molto valida, anche se nel Regno Unito si spende meno. Se questa accetta di fare questo vaccino ai propri regnanti, a partire dalla Regina Elisabetta e al marito Filippo, allora il vaccino per certi versi è sicuro dal punto di vista degli effetti collaterali».



TARRO SUL VACCINO “SE UK HA DATO OK E’ SICURO”

Ma Giulio Tarro accende i riflettori sui rischi del vaccino Covid a mRna messaggero: «Potrebbe esserci qualcosa che potrebbe interessare i più giovani o in età fertile, ma se è accettato dalla comunità scientifica inglese non a occhi chiusi…», ha detto il virologo sui social. Tarro osserva che non può esserci il classico lavoro scientifico, in quanto è stata necessaria un’accelerazione: «Sono stati fatti passi da gigante, soprattutto in Pennsylvania, per un vaccino che produce una reazione immune molto importante, che è quella che va ovviamente controllata». In merito invece alle preoccupazioni espresse da molteplici cittadini, Tarro ha preso posizione: «I tempi sono stati più brevi del previsto, il problema è che è stata usata una nuova tecnologia». A tal proposito il virologo spiega con semplicità e sinteticamente il meccanismo di azione del vaccino: «I nucleosidi bloccano l’infiammazione e inducono una risposta immunitaria. Ora possiamo solo fare ipotesi».



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