“Negli incontri a cui partecipavo, sono rimasto scioccato dalla mancanza di conoscenza scientifica” dei componenti della task force della Casa Bianca contro il Covid-19. Le parole sono quelle di Scott Atlas, esperto di politica sanitaria presso l’Hoover Institution dell’Università di Stanford. A detta dello studioso, i medici arrivavano con “tabelle dei casi Covid e dei ricoveri ospedalieri, con categorizzazioni arbitrarie codificate a colori, qualcosa che potrebbe essere fatto da qualcuno alle medie”. Atlas, autore di 100 pubblicazioni e più, da agosto a novembre 2020 era stato consigliere speciale di Donald Trump e membro dell’università operativa strategica.



La testimonianza è stata raccolta dalla giornalista investigativa Maryanne Demasi. Atlas ha raccontato di quel periodo di pressione e scelte drammatiche, troppo spesso prese rapidamente, senza pensarci troppo. Da fine febbraio 2020, alla task force americana presero parte altri esperti che dovevano rispondere al vicepresidente Mike Pence. Tra questi c’era anche Anthony Fauci, all’epoca ancora direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive presso il National Institutes of Health. Come ricorda La Verità fu chiamato anche Robert Redfield, ricercatore di lunga data sull’Hiv, all’epoca a capo dei Cdc.



Task force Usa contro il Covid. Atlas: “Minacciati dal mio arrivo”

Secondo Scott Atlas, gli esperti della task force della Casa Bianca contro il Coronavirus “non erano realmente scienziati. Erano burocrati”. Lo studioso di politica sanitaria spiega che portava nelle riunioni dozzine di articoli scientifici con dati aggiornati quotidianamente sui quali lavorare ma da parte degli esperti “ho sentito solo silenzio”. L’allora direttrice, oltre che Fauci e Redfield, “avevano un patto tra loro, la stessa Birx lo rivelò in seguito, secondo il quale se uno di loro fosse stato licenziato da Trump, se ne sarebbero andati tutti. Si coprivano a vicenda la carriera. Questo è il comportamento dei burocrati trincerati, non degli esperti di sanità pubblica che cercano di impedire alle persone di morire”.



Il ricercatore precisa poi che “i blocchi e la successiva recessione economica erano problemi di salute pubblica, ma Fauci e gli altri nemmeno se ne rendevano conto”. Nei tre mesi e mezzo trascorsi alla task force, Scott ha notato incompetenza in quanti suggerivano misure sanitarie. “Fauci o Redfield di tanto in tanto dicevano ‘Ecco la prova che le mascherine funzionano’ e indicavano uno Stato in cui i casi erano diminuiti dopo l’obbligo da loro imposto, ignorando il risultato completamente opposto in un altro Stato”. A detta di Atlas “non avevano comprensione della differenza tra relazione causale e una semplice correlazione temporale. Nessuno scienziato che si rispetti arriverebbe a una conclusione così ingenua”. Gli scienziati “non volevano avere una discussione scientifica e scoprire la verità, volevano fare quello che volevano e si sono sentiti minacciati dal mio arrivo”.