La tassa di soggiorno potrebbe aumentare fino a 10 euro in quei comuni dove il turismo la fa da padrona, dove le presenze superano di più di 20 volte il numero dei residenti abituali. Come scrive IlSole24Ore.it, si tratta di una mini stangata sulle vacanze, tenendo conto che raddoppierà la tassa attuale pari ad un massimo di 5 euro. Di contro, rappresenterà una boccata d’ossigeno per le casse dei comuni, che ad oggi incassano ben 600 milioni di euro ogni anno. L’emendamento è stato presentato dalla democratica Martina Nardi, e a breve dovranno essere individuati i comuni interessati con apposito decreto ministeriale. Il primo paletto, come detto sopra, è quello relativo alle presenze turistiche, e di conseguenza, è facile individuare le località interessate dalla tassa, a cominciare da Firenze e Venezia, ma anche Jesolo, Sorrento, Cortina e Ischia, piccole località dove però si raggiungono milioni di turisti ogni anno.
TASSA DI SOGGIORNO FINO A 10 EURO: QUANTO GUADAGNANO I COMUNI?
Allo stato attuale delle cose, sono 1.020 i comuni italiani che hanno applicato l’imposta di soggiorno con un gettito complessivo che nel 2019 dovrebbe arrivare a 600 milioni di euro. In questi 1.020 comuni si registrano ogni anno il 75% dei pernottamenti dell’intera penisola, con il 41.2% distribuiti nel nord est, quindi il 26% al nord ovest, il 17.3% nel mezzogiorno e il 15.5% nel centro. Una località su tre è montana, mentre quelle marine sono il 19.7%, e quelle collinari il 16.1. Le città d’arte sul totale sono 104, mentre quelle lacuali sono 96 e quelle termali sono 40. Per quanto riguarda i paesi che hanno incassato di più grazie alla tassa di soggiorno, troviamo al primo posto Roma con un gettito di ben 130 milioni di euro, pari al 27.7% del totale incassato. In totale, Roma, Milano, Venezia e Firenze, che sono le città con più turisti, hanno incassato più di 240 milioni di euro. A livello di regioni, invece, guida la Lazio con 135 milioni, seguita dal Veneto a 63.7, con la Lombardia a 59.5 e la Toscana medaglia di legno a 57.4.