Botta e risposta continuo tra forze di maggioranza sulla tassa di successione proposta dal Partito Democratico. Come vi abbiamo raccontato, i dem non hanno mollato la presa e il segretario Enrico Letta ha rilanciato pochi minuti fa: «Mi si chiede perché non finanziare la dote coi tanti soldi che abbiamo ora. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi. Assurdo. Meglio la tassa di successione sui patrimoni alti, di ora».



Enrico Letta non è l’unico esponente del Pd a chiedere un cambio di passo sulla tassa di successione. Intervenuto ad Agorà, Brando Benifei ha messo in risalto: «I giovani sono quelli che stanno pagando di più il costo della crisi. La proposta di Enrico Letta dice: anziché fare altro debito chiediamo all’1% più ricco di pagare un po’più tasse su eredità e successioni oltre i 5 milioni di euro. È una proposta di giustizia». (Aggiornamento di MB)



“TASSA DI SUCCESSIONE PROPOSTA PER LA LEGISLATURA”

Il ddl Zan ma non solo. Nelle ultime ore si è acceso il dibattito all’interno della maggioranza sulla tassa di successione, invocata dal segretario Pd Enrico Letta, creando diversi malumori. Il premier Mario Draghi è stato netto, «dare soldi e non prenderli», ma i dem non hanno intenzione di gettare la spugna. «Il Partito Democratico rivendica il diritto e il dovere di proporre idee e soluzioni per il Paese», quanto filtra dal Nazareno, riporta Adnkronos.

La tassa di successione dell’1% più ricco del Paese per la dote ai 18enni è stata stroncata dal Centrodestra ma anche da esponenti del Centrosinistra, il Partito Democratico ha rimarcato che si tratta di una «proposta per questa legislatura, da fare oggi» e di cui discutere «quando si aprirà il confronto nella maggioranza sulla riforma fiscale». Ancora ieri, su Twitter, Enrico Letta ha rincarato la dose: «Io non mollo».



TASSA DI SUCCESSIONE, PD IN PRESSING

Nelle ultime ore diversi esponenti del Partito Democratico hanno appoggiato la proposta di Enrico Letta sulla tassa di successione, queste le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella: «L’1% degli italiani più ricchi può sostenere i giovani: coloro che pagheranno il nostro debito pubblico e che subiranno più di tutti le conseguenze della pandemia. Una proposta giusta, che mette insieme equità e giustizia sociale». Anche Sandra Zampa si è schierata al fianco del suo segretario: «Per me, seconda di cinque tra fratelli e sorelle, figli di due fantastici ma non abbienti genitori,sarebbe stata una vera opportunità per perfezionare gli studi. Oggi vorrei fosse garantita ai giovani meritevoli che conosco». Un pressing a tutto campo su Draghi, dunque, che aumenta le divisioni all’interno della maggioranza. Dal Movimento 5 Stelle è arrivata un’apertura, l’ex ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha spiegato: «Sarebbe necessario quantomeno aprire una riflessione e decidere insieme le modalità. Ma la finalità della proposta è sacrosanta: aiutare i giovani, e farlo subito. Soprattutto i meno abbienti, perché le disparità sono aumentate», riporta Open. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore, ma una cosa è certa: i dem non mollano la presa sulla tassa di successione