Ancora un’offensiva a favore della tassa patrimoniale in Europa. Il blitz della sinistra – con tanto di sostegno di parte del Partito Democratico – non è però andato a buon fine: l’emendamento presentato da The Left (gruppo rosso a Strasburgo) per invitare gli Stati a tassare i ricchi non è passato. Come evidenziato dal Tempo, l’emendamento era allegato alla revisione del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 dell’Unione.
L’obiettivo del testo quello di “introdurre un’imposta patrimoniale europea, che potrebbe generare oltre 200 miliardi di euro per le risorse proprie della Ue”. Cinque europarlamentari del Partito Democratico hanno votato a favore dell’emendamento, ossia Brando Benifei, Pietro Bartolo, Giuliano Pisapia, Camilla Laureti e Massimiliano Smeriglio. A favore si sono schierati anche altri tre eurodeputati italiani, ex grillini oggi indipendenti iscritti al gruppo dei Verdi: Ignazio Corrao, Rosa D’Amato e Piernicola Pedicini.
Il blitz della sinistra sulla tassa patrimoniale
L’appoggio dei cinque dem all’emendamento pro-patrimoniale conferma il desiderio di Elly Schlein di voler mettere le mani sui grandi patrimoni degli italiani. Secondo la Lega la sinistra italiana ha finalmente gettato la maschera. “Altro che sinistra moderna, moderata e riformista, oggi buona parte del Pd getta la maschera e vota a favore di un emendamento per richiedere la patrimoniale proposto dall’estrema sinistra Ue. Incredibile ma vero, numerosi europarlamentari di Pd e Verdi hanno dato voto favorevole all’emendamento 7 al Qfp presentato da The Left, che chiede di introdurre un’imposta patrimoniale europea, ‘che potrebbe generare oltre 200 miliardi di euro per le risorse proprie dell’Ue’. Ecco la risposta di Pd e sinistra alla crisi: più tasse per i cittadini”, così in una nota gli europarlamentari Matteo Gazzini e Valentino Grant: “Per fortuna degli italiani e degli europei, ha prevalso il buonsenso, la loro linea non è passata e l’emendamento è stato sonoramente bocciato dal Parlamento Europeo. Mettere le mani in tasca ai cittadini è l’ultima cosa di cui c’è bisogno ora”.