Una tassa di solidarietà per l’Ucraina: è quanto propone l’economista tedesca Monika Schnitzer, presidente del Consiglio tedesco degli esperti economici dal 2022. «Eventi speciali richiedono misure speciali. Una tassa di solidarietà per l’Ucraina, sotto forma di sovrattassa sull’imposta sul reddito per gli aiuti militari, sarebbe una possibile risposta a questa sfida», ha dichiarato la professoressa di economia nell’intervista rilasciata al Rheinische Post. La stessa economista è consapevole del fatto che una proposta di questo tipo non sia popolare: «Ma alla fine questa guerra riguarda anche la nostra libertà».
Quindi, per Schnitzer bisogna agire ora, non quando la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina richiederà improvvisamente misure completamente diverse. Le sue proposte al governo tedesco per incrementare le entrate sono state presentate mentre il ministro dell’Economia e vice-cancelliere Robert Habeck annunciava la decisione di Berlino di assumere un ruolo maggiore e una maggiore responsabilità finanziaria a sostegno dell’Ucraina.
IN CALO IL SOSTEGNO OCCIDENTALE ALL’UCRAINA
La Germania ha già stanziato 8 miliardi di euro nel suo bilancio 2024 per finanziare l’Ucraina e sostenere i rifugiati. Ma la scorsa settimana il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è impegnato a fornire ulteriore sostegno a Kiev, «proprio come abbiamo pianificato e, soprattutto, per tutto il tempo necessario». Ciò però si verifica mentre il sostegno popolare per il governo continua a diminuire in Germania e la “coalizione a semaforo” al governo nei sondaggi è ai minimi storici. Berlino, comunque, è uno dei principali finanziatori dell’Ucraina e fornisce a Kiev carri armati, razzi e sistemi antimissile per un valore di miliardi di euro.
Ma il sostegno occidentale a Kiev, guidato dagli Usa, sta diminuendo. All’inizio di questo mese, l’Ue ha tenuto i suoi negoziati annuali sul bilancio, durante i quali i leader degli Stati membri non sono riusciti a trovare un accordo su un pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina di 50 miliardi di euro. Difficoltà anche a Washington. Negli ultimi mesi, i sostenitori gli americani non sono stati in grado di approvare ulteriori aiuti finanziari attraverso il Congresso dominato dai repubblicani.