Non si placa la guerra interna al Governo Draghi sul fronte tasse, per di più a pochi giorni dal varo in Consiglio dei Ministri del nuovo Decreto Semplificazioni che ulteriori polemiche ha acceso sull’abolizione del codice degli appalti in determinate situazioni. Dopo la proposta del segretario Pd Enrico Letta sulla tassa di successione (sui grandi patrimoni per fornire una dote ai 18enni), il tema della riforma fiscale si fa ficcante tra le maglie della maggioranza: il Premier Draghi ha stoppato per il momento l’iniziativa dem («non è il momento di prendere soldi ma di darli») ma è dalla Lega-Centrodestra che giungono le critiche maggiori alla “tassa” di Letta.



«Probabilmente passeranno dal Pd al Pdt, il partito delle tasse… Pare che la mattina si svegliano e come massima ambizione hanno quella di pensare a qualche nuova tassa», ha spiegato stamane Matteo Salvini intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega. Le schermaglie Carroccio-Pd proseguono ormai da settimane, ma è ora sulla riforma del fisco che rischiano di esplodere in “casi politici” di ben più ampia portata rispetto a coprifuoco e giustizia: «Sulla flat tax ci arriveremo: siamo pazienti e cocciuti. Magari non ci arriveremo ora, con Conte, Grillo e Letta, ma prepariamo il terreno mattoncino dopo mattoncino», ribadisce ancora Salvini.



LA GUERRA SULLE TASSE (E NON SOLO)

Enrico Letta però non arretra sulla proposta della tassa alle eredità milionarie per garantire una dote da 10 mila euro ai diciottenni, e con il Pd proseguirà nella presentazione effettiva della nuova tassa già dalle prossime settimane: la guerra troverà terreno assai fertile nelle commissioni Finanze di Camera e Senato, dato che entro il 30 giugno dovranno presentare il loro documento di indirizzo sulla legge delega (che farà da cornice alla riforma del fisco). «Il nostro è un Paese davvero dal cuore d’oro – ha scritto l’ex Premier su Twitter ironizzando su chi critica la ‘nuova’ tassa – Vedo solidarietà diffuse a quell’1% più ricco del nostro Paese su cui ricadrebbe il peso di finanziare la dote ai diciottenni». Sulla proposta di usare il Recovery per finanziare la dote ai 18enni, Letta si stizzisce «E’ assurdo. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi». Da Forza Italia il capogruppo alla Camera Roberto Occhiuto stanga il segretario Pd, «Nonostante la sberla ricevuta da Draghi, Letta continua. Ribadiamo il concetto: con Forza Italia al governo si lavorerà esclusivamente per abbassare la pressione fiscale». Tornando a bomba, Salvini dalla scuola della Lega torna ribattere contro l’alleato-nemico Dem: «Da Bertinotti a Letta il filo conduttore della sinistra non cambia. Ma qual è il problema dell’idea bislacca di far piangere i ricchi? Se tu tassi la tassa di successione, tassi il mazzo che mi sono fatto e invece che premiarmi, mi tassi. Essere ricco – conclude l’ex Ministro degli Interni – non è una bestemmia, l’obiettivo delle sinistra è far star peggio chi sta meglio».

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