La misura più inattesa uscita dal Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, che ha varato i due maxidecreti omnibus, è una tassa a sorpresa sugli extraprofitti delle banche. Inaugurata dal governo Draghi che colpì le aziende energetiche e petrolifere, le quali si erano trovate a guadagnare parecchi soldi dagli effetti della guerra in Ucraina, la tassazione straordinaria dei proventi ora riguarda gli istituti bancari. Approfittando della stretta creditizia varata dalla Banca centrale europea, le banche stanno registrando un 2023 molto favorevole. Gli interessi sui mutui sono lievitati enormemente per effetto dell’aumento dei tassi deciso da Francoforte, che non vede ancora un tetto a differenza che negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha già rallentato il rialzo. Interessi bancari più elevati significano mutui più costosi per le famiglie che hanno scelto il tasso variabile. Parallelamente, essi garantiscono forti introiti agli istituti di credito prodotti non da corrispondenti miglioramenti nella produttività, ma dalle manovre finanziarie antinflazionistiche.
La tassazione straordinaria degli extraprofitti era stata contestata al tempo in cui Mario Draghi decise di applicarla alle aziende che lucravano sul rincaro delle forniture energetiche. Tuttavia, il settore fece buon viso a cattiva sorte. Era un modo con il quale anche quelle imprese potevano contribuire, senza che questo provocasse terremoti nei loro conti, ad alleviare la situazione di migliaia di famiglie venutesi a trovare in difficoltà. Il meccanismo viene ora ripetuto a favore di migliaia di piccoli proprietari immobiliari che si ritrovano con le tasche vuote per pagare le rate della casa. Le banche vengono così coinvolte in un’operazione tesa a fronteggiare una situazione senza precedenti, ma che rischia di causare forti tensioni sociali alla ripresa dell’attività produttiva dopo la fine delle vacanze.
Il coraggioso provvedimento è stato annunciato in conferenza stampa dal ministro Matteo Salvini, che ha presentato il prelievo sugli extraprofitti bancari come una norma “di giustizia e di buon senso a favore di chi è in difficoltà” limitata ai bilanci 2022 e 2023. “Tutti gli introiti andranno ad acquisti per la casa e al taglio delle tasse, in particolare il cuneo fiscale”, ha spiegato il leader della Lega. “È un provvedimento congruo: non stiamo parlando di qualche manciata di milioni ma di alcuni miliardi”, ha aggiunto. L’imposta straordinaria, pari al 40%, scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. La percentuale salirà al 6% nel confronto tra il 2023 e il 2022.
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