I liberi professionisti potranno approfittare di un vantaggiosissimo emendamento proposto dalla Lega che, già da novembre 2023, consentirà il pagamento a rate delle tasse, eliminando anche il famoso anticipo di novembre. Il provvedimento mira a creare una situazione maggiormente armoniosa con il fisco e migliorare anche la liquidità personale.
Tasse a rate mensili: il provvedimento potrebbe essere inserito in manovra
Parimenti, anche il sistema fiscale può avere un gettito costante da impiegare mensilmente nelle misure di welfare.
A beneficiare della misura potrebbero essere circa 3 milioni di attività economiche, tra esercenti, liberi professionisti, artigiani ed altre partite Iva. Il provvedimento potrebbe però coinvolgere anche i dipendenti pubblici e i pensionati con un determinato livello di reddito.
Il provvedimento ha una storia molto lunga, è stato infatti introdotto nel 2020 dalla Lega, ma per la sua discussione ha seguito un iter parecchio discontinuo. Adesso con il governo Meloni, il provvedimento potrebbe già essere introdotto in manovra, ciò significa che anche l’anticipo di novembre 2023, potrebbe essere cancellato per tutti.
Tasse a rate mensili: perché potrebbe saltare l’anticipo di novembre 2023?
Infatti non ci sarebbe nessun motivo di pagare un anticipo per le tasse dell’anno che verrà, dal momento che nel 2024 sarà già entrato in vigore il pagamento mensile degli importi da parte dei liberi professionisti e partite IVA.
Anche se sembra ormai chiaro che il limite di fatturato per le partite IVA è di 500 mila euro, il governo sta attualmente studiando un meccanismo per determinare quali contribuenti saranno coinvolti in questa nuova modalità di pagamento delle tasse.
E’ attualmente prevista anche l’implementazione di un limite di fatturato, che è ancora in fase di definizione ma potrebbe essere collegato al volume d’affari. Inizialmente, l’applicazione delle tasse a rate potrebbe riguardare solo le partite Iva che rientrano in un limite di reddito, per poi essere estesa a tutte le partite Iva senza restrizioni e, in un secondo momento, ai dipendenti con redditi aggiuntivi e ai pensionati.
Inoltre, dal momento che l’ultimo rapporto ISTAT evidenzia come colf e badanti abbiano evaso circa 1 miliardo di euro IRPEF, pari ad un quarto del totale, l’Agenzia lavorerà anche alla lotta all’evasione fiscale, tenendo sotto controllo il pagamento mensile delle tasse.