Il nuovo sistema fiscale del Governo di Giorgia Meloni si sta delineando: ci sono le prime linee guida di quella che sarà la legge delega che verrà presentata nei primi mesi del 2023 (“entro febbraio”, hanno annunciato). L’obiettivo del centrodestra, come riportato dal Corriere della Sera, è quello di alleggerire le tasse, recuperando base imponibile attraverso una platea di contribuenti più ampia, attraverso una maggiore equità e il recupero dell’evasione. Le misure attuate saranno per questo motivo di semplificazione, attraverso il riordino della “giungla delle tax expenditure.



In primis, per quel che concerne l’imposta più importante, l’Irpef. Col tempo si passerà dalle 4 aliquote attuali a 3 “con l’obiettivo di alleggerire il prelievo, in particolare per il ceto medio”, ha affermato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Per tutti i contribuenti, inoltre, si punta sulla flat tax incrementale, ovvero prelievo agevolato del 15% sui redditi in più dichiarati rispetto al massimo denunciato nel triennio precedente. Una novità già introdotta per i lavoratori autonomi, ma che per questi ultimi dovrebbe essere ulteriormente estesa dal massimo attuale di ricavi di 85 mila euro fino a 100 mila euro. “Vogliamo farlo ma ovviamente dobbiamo verificare i costi di questa come di altre misure con la Ragioneria generale”, ha spiegato. La volontà infatti è quella di “non ricorrere a scostamenti di bilancio”.



Tasse, aliquote Irpef ridotte, flat tax e sconto Iva: cosa cambia

Oltre che sull’Irpef e sulla flat tax, il nuovo sistema fiscale del Governo di Giorgia Meloni dovrebbe intervenire anche sulla principale imposta indiretta, ovvero l’Iva. In alcuni casi essa potrebbe essere scontata dal 10% al 5%. Ad essere coinvolto nella manovra, ad esempio, potrebbe essere il settore del turismo alberghiero, visto che “il nostro Paese è vocato ad esso” e che è stato molto rallentato a causa della pandemia di Covid-19. Un maggiore affidamento si farà inoltre sulla dichiarazione precompilata e sul concordato preventivo biennale per le piccole e medie imprese, in modo che attraverso la digitalizzazione delle fatturazioni si riesca a ridurre l’evasione. L’Irap verrà invece cancellata per le aziende, con un sempre più importante ricorso all’Ires.



Infine, la legge delega sulle tasse e il fisco del 2023 conterrà anche la riforma sulle sanzioni, che il centrodestra punta a ridurre. “Oggi siamo a livelli espropriativi. Si arriva fino a sanzioni dal 120 al 240%. Dobbiamo ridurre le sanzioni e semplificare le regole. Penso a una dichiarazione dei redditi fatta di poche pagine e a un sistema di regole certe. Solo così si possono attirare più investimenti dall’estero”, ha concluso il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.