Dieci miliardi di arretrati in Italia tra multe e tasse. A Roma tutti gli abitanti, neonati compresi, devono al proprio Comune 2.859 euro ciascuno. Peggio a Napoli, dove il debito pro capite è di 2.967 euro. A Milano e Palermo è invece di 1.600-1.700 euro a persona mentre scende a 1.156 euro a Torino. Si tratta di soldi relativi a tributi, multe, rette di asili nido, trasporto scolastico e molto altro: soldi che gli italiani devono e Equitalia per un totale di 10 miliardi.
Ogni comune, poi, ha una lista di arretrati tra cartelle e ingiunzioni dimenticate. Anche dopo la riforma incaricata di pulire la contabilità di Comuni e Regioni, le entrate mai riscosse si continuano ad accumulare. Come sottolinea Il Sole 24 Ore, solo a Roma mancano da riscuotere 3,36 miliardi di tributi e 4,49 miliardi fra multe e tariffe per un totale di 7,86 miliardi di euro. I numeri della capitale però non sono un’eccezione ma una realtà che interessa tutta l’Italia.
Debiti record in Italia
Non solo Roma tra i debitori nei confronti di Equitalia: i cittadini di Napoli hanno debiti per 2,7 miliardi, a Milano 2,4, a Palermo 1,6 e così via. Secondo i calcoli dell’Ifel, ci sono circa 1.300 Comuni in cui il fondo di garanzia dei mancati incassi ha superato la soglia critica dell’8% delle entrate. Le città sono quasi esclusivamente al Sud. Si tratta in Italia di un problema non nuovo, anzi, che da almeno 20 anni preoccupa lo Stato. Nella seconda metà degli anni Duemila, Equitalia riuscì a siglare convenzioni con oltre 5mila Comuni ma l’accordo aveva oneri di gestione troppo alti.
Adesso, come sottolinea Il Sole 24 Ore, ci riprova la delega fiscale: l’obiettivo è quello della “revisione del sistema della riscossione delle entrate degli enti locali anche attraverso forme di co-operazione tra lo Stato e gli enti locali, per rendere più efficienti le attività di gestione delle entrate”. Attenzione anche alle case fantasma alle regole di vigilanza sui concessionari privati.