Nelle ultime settimane si è acceso il dibattito sull’evasione fiscale, uno dei temi onnipresente nell’agenda politica italiana. Ma quali sono le tasse più evase nel nostro Paese? La stima è possibile grazie ai dati resi noti annualmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ed emerge subito un dato visibile ad occhio nudo: come evidenziato da Upday, la più grossa fetta dell’evasione è legata ai lavoratori autonomi.



Andando a spulciare i numeri del Mef, a guidare la classifica delle tasse più evase in Italia è l’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisica: solo nel 2019 sono stati evasi 32 miliardi di euro dal lavoro autonomo e impresa. E c’è di più, perché la percentuale non pagata è in aumento: dal 65,1 per cento del 2015 al 68,3 per cento del 2019.



Le tasse più evase

In diminuzione, invece, l’evasione dell’Iva, che resta comunque la seconda più pesante del Paese con 27,7 miliardi di euro all’anno. Qualche passo in avanti è stato fatto: nel 2015 i miliardi evasi erano 35. Discorso diametralmente opposto per il canone Rai: l’evasione è stata infatti abbattuta radicalmente. Con il pagamento con la bolletta dell’elettricità in dieci rate, la cifra è passata dal miliardo di euro del 2016 ai 239 milioni del 2019. Passando alle altre tasse evase, in ordine di grandezza citiamo l’Ires (imposta sui redditi delle società), le accise sui prodotti energetici e il duo Imu-Tasi, imposte comunali sugli immobili. L’evasione fiscale è sotto i riflettori specialmente in ottica Pnrr: la riduzione della propensione all’evasione è uno degli obiettivi messi neri su bianco per il Piano nazionale di ripresa e resilienza: il target prevede – escludendo Imu e accise – una percentuale inferiore del 5 per cento rispetto al 2019.

Leggi anche

Lettiere animali IVA/ L'aliquota sarà sempre ordinaria, cosa cambia e come (11 dicembre 2024)