Le tasse post Superbonus 110 saranno – per molti contribuenti – palesemente più alte. La Legge impone che nel momento in cui un contribuente provvede ad effettuare dei lavori edilizi e superare il valore dell’immobile, tale variazione va dichiarata obbligatoriamente al catasto.
Recentemente il ministro Giancarlo Giorgetti aveva fatto sapere che l’Agenzia delle Entrate stava preparando delle lettere di compliance (dunque bonarie), al fine di raccomandare e ricordare ai diretti interessati l’obbligo di adeguare la rendita catastale post intervento con uno dei bonus edilizi usufruiti (compreso il Superbonus 110%).
Tasse in aumento dopo il Superbonus 110
Le tasse dopo l’intervento del Superbonus 110 o qualunque altro lavoro di natura edilizia, erano già messe in conto. Infatti è lo stesso Paolo Biscaro, presidente dei Geometri, che ha sottolineato l’esistenza della normativa finalizzata ad adeguare i valori al catasto dopo qualunque lavoro edilizio.
L’onere del professionista sta nel porre attenzione a quando è il caso di adeguare o meno i valori al catasto, prendendo conoscenza di quanto sancito dalla Legge e di qual è il valore minimo da dover dichiara in riferimento all’aumento del valore dell’abitazione.
Il quotidiano Il Sole 24 Ore ha sentito l’ex docente al Politecnico di Torino, Rocco Curto, che ha riferito quanto questo aggiornamento – post Superbonus – possa generare molto caos.
A complicare la questione sono gli immobili che hanno goduto di altri interventi o ristrutturati in precedenza, ma anche le abitazioni che hanno subito una rivalutazione obbligatoria soltanto per loro ubicazione in centro.
Gli impatti sulle tasse
Il punto cruciale di chi rivaluta l’appartamento oggetto dell’intervento del Superbonus 110% o di qualunque altra operazione edilizia, impatta inevitabilmente su alcune imposte (con un forte aumento).
Con l’adeguamento delle nuove rendite castali e a fronte di una simulazione sulla Gazzetta Ufficiale, le tasse in aumento sarebbero l’IMU, l’IVA e l’Irpef applicabile sugli immobili che non vengono affittati ma che risultano “abitabili”.
Nelle case popolari site vicino al centro delle grandi città come Milano e Roma, il loro valore post intervento edilizio potrebbe crescere del trenta per cento aumentando di ben due classi.