La BCE in questo 2024 taglia per la 3° volta i tassi di interesse. Altri 25 punti base in meno che permettono ai mutuatari (o futuri tali) di pagare delle rate più basse e ai contraenti di finanziamenti e depositi di risparmiare un po’ di soldi.

Il tasso sui prestiti ora scende al 3,65% e quello sui conti deposito al 3,25%. L’intervento è mirato al fine di contribuire a migliorare l’economia europea, stimolare la crescita e alleggerire il pressing fiscale che intacca milioni di famiglie in tutta l’Europa.



Tassi BCE 2024: ancora tagli, l’impatto fiscale

I tassi della BCE 2024 continuano ad essere tagliati di altri 25 punti base percentuali. Il terzo taglio consecutivo in quest’ultimo periodo, che oltre ad alleggerire i costi delle operazioni di finanziamento e ri-finanziamento, contrasta il caro mutui vissuto recentemente.



L’impatto di quest’ultima misura è più significativo per i cittadini che intendono acquistare casa e/o per coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Questo calo degli interessi si traduce in un risparmio e una rata mensile più contenuta.

Le conseguenze – rigorosamente positive – producono un effetto a catena: le rate si abbassano e le famiglie risparmiano, il potere d’acquisto aumenta e l’economia circolare più fiorente (e dunque crescono le banche e gli esercenti territoriali).

Un risparmio tra i 13€ e i 30€ mensili

Il Codacons ha simulato in che modo i nuovi tassi BCE 2024 potrebbero influire sui nuovi mutui (o su quelli esistenti ma a tasso variabile). Il risparmio mensile potrebbe quantificarsi in una somma variabile tra i 13€ e i 30€ al mese, che in un anno significherebbe ritrovarsi tra i 156€ e i 360€ nelle proprie tasche.



Il risparmio maggiore potrebbe verificarsi in mutuo trentennale di importo compreso tra i 100.000€ e i 200.000€, dove il taglio dello 0,25% permetterebbe ai mutuatari di risparmiare tra i 15€ e i 30€ mensili.

Il risparmio scenderebbe a 17€ mensili nel caso in cui il mutuo fosse a 25 anni e per un importo di 125.000€.

Il calo è tuttavia previsto anche per i mutui a tasso fisso, dove su una rata trentennale da 200.000€ e lo spread allo 0,75%, si passerebbe dagli attuali 1.026€ a 925€.

La ricerca a carico di Ipsos, Changes Unipol, evidenzia un interesse crescente (un buon 34% degli intervistati) sull’acquisto della prima casa. Un po’ meno per affrontare una ristrutturazione o per comprare una seconda casa.