Anche durante il board di inizio maggio dovrebbero vincere i falchi della BCE con un rialzo di interessi, ma da quanto si apprende, sarebbero in corso trattative a più livelli a Francoforte. Se infatti a marzo la Banca Centrale Europea ha portato i tassi di interesse al 3,5%, mentre i tassi su depositi bancari al 3%, il mercato potrebbe vedere un prosieguo del rialzo fino al 4,25 per cento.
Tassi BCE maggio 2023: rialzo dello 0,25%
Potrebbe essere questa la soglia critica che precede la discesa dei tassi di interesse della BCE innalzati a causa dei rincari dei prezzi e dell’inflazione elevata. La riunione dell’Istituto dovrebbe esserci giovedì prossimo e tutte le scelte prese si baseranno sui dati dell’inflazione di aprile che saranno pubblicati soltanto il 2 maggio per quanto concerne l’area euro. Infatti se qualcuno aveva assistito a una lenta discesa di prezzi, Francia e Spagna sono andate in controtendenza e hanno visto crescere i prezzi al consumo più velocemente rispetto al mese precedente.
C’è dunque qualche elemento che ancora ci suggerisce che l’aumento dei prezzi non è ancora terminato.
Il primo trimestre il PIL è cresciuto dello 0,1% nell’unione monetaria in meno dello 0,2% rispetto a quanto se stesse aspettando. La Germania invece ha presentato dei dati fermi rispetto al periodo precedente.
Tassi BCE maggio 2023: sarà la fine del quantitative easing?
Dal momento che i falchi avevano deciso che il rialzo dei tassi sarebbe stato sostanzioso, l’entità del rialzo verrà decisa proprio nella riunione di giovedì prossimo, ma si attende un incremento dello 0,25%.
L’inflazione è salita al 5,7% a marzo anche se l’attenzione dell’Istituto sarà concentrato sui prezzi dell’energia e dei generi alimentari.
Da marzo 2023 inoltre la Banca Centrale Europea ha tagliato 15 miliardi di euro al mese rispetto alle scadenze di acquisto dei bond in portafoglio. Si tratta di una misura che proseguirà fino al giugno 2023, prima cioè che si decida quale strada prendere: ho il Quantitative Tightening rimane invariato, oppure viene inasprito o cancellato.
Secondo gli analisti è più probabile che venga cancellato il riacquisto per intero, ciò determinerebbe la fine del quantitative easing.