La presidente della BCE, la banca centrale europea, Christine Lagarde, è uscita allo scoperto nella giornata di ieri parlando in plenaria al parlamento. Soffermandosi sui tassi di interesse e l’inflazione, ha comunicato l’intenzione di mantenere invariati i tassi: “Nella riunione del Consiglio direttivo di gennaio – le sue parole riportate dall’agenzia AGI – abbiamo ritenuto che le informazioni pervenute fossero sostanzialmente in linea con la nostra valutazione di dicembre sulle prospettive di inflazione a medio termine. Abbiamo quindi deciso di mantenere invariati i nostri tassi di interesse ufficiali”. E ancora:. “Questi tassi di interesse sono a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, daranno un contributo sostanziale a garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%”.
Christine Lagarde ha fatto sapere di prevedere che il processo di disinflazione dovrebbe continuare e “il Consiglio direttivo deve avere fiducia che ci porterà in modo sostenibile al nostro obiettivo del 2%. Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione, tenendo conto delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza di trasmissione della politica monetaria”.
LAGARDE, BCE: “ENERGIA E INSTABILITA’ UNA MINACCIA PER L’UE”
La presidentessa della Banca Centrale Europea ha poi ricordato come il panorama economico e geopolitico attuale sia mutevole e questo “richiede un rafforzamento della resilienza dell’Eurozona”. E ancora: “Gli elevati prezzi dell’energia e la crescente instabilità geopolitica stanno rappresentando una minaccia per la competitività dell’area euro. E si stanno aggiungendo alle sfide strutturali esistenti dell’Europa come l’invecchiamento, il cambiamento climatico e la digitalizzazione”.
E’ quindi essenziale che l’Ue rafforzi la sua resilienza agli choc e investa “nella sua autonomia strategica. Una risposta politica europea unificata dovrebbe mirare a sbloccare la situazione dell’Europapotenziale, concentrandosi sui progressi in tre dimensioni chiave: indipendenza energetica, investimenti e integrazione”. Importante è anche la riduzione dell’elevato debito pubblico e la promozione di forme strutturali e investimenti produttivi, anche per quanto riguarda la transizione green e digitale. “Sono lieto che i politici dell’Ue, incluso questo Parlamento, abbiano recentemente raggiunto un accordo provvisorio sul nuovo quadro, che dovrebbe essere attuato rapidamente e diligentemente. Ciò sarà essenziale per rafforzare la credibilità e ancorare le aspettative sul futuro corso delle politiche fiscali”, ha chiosato.