C’è sempre più incertezza per quanto riguarda i mutui e gli aumenti dei tassi di interesse. E di conseguenza i rincari sulle rate. Da luglio 2022, la Banca Centrale ha aumentato i tassi di interesse al 3,75% e nuove strette potrebbero essere in arrivo nel prossimo futuro. Ma nel concreto di quali cifre stiamo parlando e come potrebbe cambiare il futuro dei mutui?
Come analizza il quotidiano La Verità, prendendo come riferimento un mutuo di 100.000 euro in 30 anni, un incremento dei tassi di interesse del +0,25% si traduce in un aumento della rata di 14,52 euro. Al termine della durata complessiva del contratto, l’aumento totale è di circa 5.300 euro. Non tutti i mutui sono uguali però. Sempre La Verità sottolinea che la rata di un mutuo a tasso variabile ventennale di 160.000 euro, stipulato un anno fa, a causa del nuovo aumento dei tassi di interesse è passata da 697 a 978 euro. Si tratta di un incremento del +40%. Se invece si considera un mutuo dello stesso importo però di durata trentennale, l’incremento è del 63% in quanto la rata passa da 475 a 753 euro. A questo punto, come potrebbe evolvere la situazione in futuro?
Il futuro dei mutui dopo aumento di rate e tassi interesse: “differenziale aumenterà”
Mutui e rate in aumento a causa delle variazioni dei tassi di interesse, il quotidiano la Verità ha interpellato sull’argomento Guido Bertolino, responsabile Business development di MutuiSupermarket. L’esperto spiega che “è facile prevedere una corsa o addirittura una vera e propria gara per surrogare il variabile con un mutuo a tasso fisso”. Del resto “già oggi la migliore offerta di prestito immobiliare a tasso fisso per acquistare casa è di un punto percentuale inferiore rispetto alla miglior offerta di variabile. E se guardiamo l’andamento dei future sull’Euribor a tre mesi (i riferimenti per i variabili) ci accorgiamo che questo differenziale è destinato ad aumentare”.
Bertolino sottolinea infatti che “l’Euribor a 3 mesi ieri era al 3,28% e seguendo la curva dovrebbe raggiungere il 3,5% per giugno e il 3,75% tra agosto e settembre”. Di contro, “l’Irs invece che fa riferimento ai prestiti a tasso fisso non dovrebbe subire grandi oscillazioni”. Per i mutui, dunque, la previsioni indicano la concreta possibilità di una corsa alla surroga per passare dal variabile al fisso, in cerca delle offerte migliori.