Questo importante periodo storico caratterizzato da una concomitanza di eventi economici, socio-politici veramente molto difficili da superare, hanno creato una situazione che somiglia molto ad una stagflazione, quindi una inflazione strutturale accompagnato da stagnazione economica. Non poteva mancare per le famiglie italiane anche il problema dei tassi del mutuo in aumento. Vediamo nei dettagli cosa sta succedendo.

Tassi mutui in aumento: la situazione attuale

In questa particolare situazione dunque si reagisce aumentando il costo del denaro per diminuire la liquidità in circolazione benché vi sia una stagnazione economica. Si tratta di un mix pericolosissimo nel caso si dovesse assistere a un incremento dei tassi di interesse nel prossimo autunno dovuto alla concomitante inflazione. Dal momento che se ne parla già da anni ed i tempi sono ormai maturi, esperti indicano il 2022 come l’anno della transizione, o meglio, di una retrocessione ai tassi più vicini a quelli che avevamo anni fa.
La banca Centrale Europea infatti potrebbe pronunciarsi a breve sull’incremento dei tassi di interesse e potrebbe iniziare l’applicazione entro l’autunno 2022. Anche con la crisi pandemica se ne parlo, ma gli sforzi fatti sul piano internazionale hanno cercato di non cambiare le carte in tavola, riuscendoci.
Adesso però i tempi sono maturi.

Tassi mutui in aumento: Come difendersi?

L’ipotesi più conveniente tra tutte le misure che è possibile attuare e sicuramente la cambio del tasso variabile a quello fisso, una scelta che andrebbe operata immediatamente, prima che si pronuncia la Banca Centrale Europea.
Infatti non sappiamo quanto si arriverebbe a pagare con un mutuo a tasso fisso, questo andrebbe ricalcolato sulla base delle proiezioni che, al momento, si stimano essere superiori al 50%. Ma restando cauti bisogna ragionare sulle possibili modalità da adottare nella trattativa con la banca. Prima di tutto va detto che la banca potrebbe anche fare opposizione alla scelta di operare una trattativa bilaterale sul mutuo. Proprio per questo è importante conoscere bene gli strumenti che si decidono di adottare.

Tassi mutui in aumento: la rinegoziazione

Il primo passo come abbiamo detto è rinegoziare il mutuo, quindi cambiare le condizioni del proprio contratto senza cambiare la banca. Si tratta di una procedura semplice e molto più facile da ottenere.
In questo caso la negoziazione potrà coinvolgere un transito dal tasso variabile a quello fisso, potrebbe coinvolgere anche l’ammontare delle rate e quindi la quota mensile da corrispondere alla banca, oppure potrebbe intervenire sulla ripartizione delle stesse con l’introduzione di una maxirata.

Tassi mutui in aumento: la surroga

La surroga del mutuo invece è un secondo modo per cambiare il mutuo da tasso variabile a fisso. Con questo procedimento è possibile modificare integralmente le condizioni del contratto, compreso uno dei due contraenti: la banca.
Con questo strumento, il debito che sia con una banca viene trasferito ad un’altra banca magari più conveniente, lasciando inalterato sia l’importo del mutuo, che il sottostante. In questo caso la vecchia banca prenderà in carico il debito del contraente: tratterà con la vecchia banca pagando l’intero debito con interessi ridotti che provvederà a rinegoziare a sua volta. Del resto con questo meccanismo tutte e tre le parti ci guadagnerebbero:
  • La vecchia banca rientrerebbe della sua liquidità;
  • Cliente risparmierebbe sulle rate;
  • La nuova banca acquisirebbe un nuovo cliente;
  • Se si riuscisse a ottenere la solo che è importante sapere che la nuova banca subentrante non dovrà applicare ulteriori oneri per il cliente.

Tassi mutui in aumento: la sostituzione

L’ultimo strumento che abbiamo a disposizione riguardo i tassi dei mutui in aumento è la sostituzione del mutuo da tasso variabile a tasso fisso. Come funziona la sostituzione?
Come per la rinegoziazione È possibile sostituire un mutuo anche all’interno della stessa banca aprendone uno nuovo con tassi differenti e inglobando all’interno il credito vantato dalla banca per il precedente contratto stipulato. Con questa metodologia sarà possibile riscrivere integralmente il contratto con nuovi tassi e nuova durata e nuovi importi. La sostituzione del mutuo è uno strumento che potrebbe utilizzare la banca durante la rinegoziazione.
La differenza è che se con la rinegoziazione con la surroga il cliente non pagherà ulteriori oneri, con la sostituzione il cliente dovrà sostenere necessariamente dei costi. Si tratta infatti di stipulare un nuovo atto notarile, sempre a carico del mutuatario, con relativi oneri istruttori, di perizia di assicurazione.


Leggi anche

Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo 2024/ A Milano la tappa con le 40 PMI di Nord e SardegnaBankitalia: “Lombardia cresce in linea col Paese”/ Media accusano, Fontana reagisce: “chi è la locomotiva?!”