Si torna a parlare di un caso choc avvenuto la vigilia di Natale quando un giovane 27enne di Cremona fu coinvolto in una lite con un tassista per 10 euro. Il primo avrebbe voluto pagare la corsa metà in contanti e metà col bancomat non avendo tutti i contanti ma il tassista non ha il Pos e proprio questo scatena la discussione finita nel dramma. Giovanni Carrera, il tassista 68enne, sarebbe stato incastrato da una intercettazione choc. Secondo la ricostruzione, in seguito alla lite le ragazze che si trovavano con il 27enne, spaventate, scesero, mentre il tassista ripartì a forte velocità con il portellone aperto “facendo volare” il ragazzo che fu scaraventato sull’asfalto cadendo in strada a faccia in giù e finendo in coma per un grave trauma cranico.



Il caso è stato ripercorso oggi nel corso della trasmissione Ore 14: l’uomo è accusato di sequestro di persona e lesioni personali gravissime. “Il pm mi ha detto che il ragazzo è a casa e non è più in ospedale”, avrebbe dichiarato. Ma le condizioni del giovane sarebbero ancora molto gravi. “Bene, così non può raccontare la sua versione, è una cosa positiva”, avrebbe poi detto in una telefonata choc del 7 febbraio scorso dopo l’interrogatorio in procura e che gli è costata l’arresto ai domiciliari.



La versione del tassista

Nei filmati delle telecamere, il tassista dopo aver fatto volare in strada il 27enne sarebbe sfrecciato via contromano. Poi sarebbe tornato sul posto e spostato il ragazzo di peso portandolo sul marciapiede. Solo il 10 gennaio scorso, il giovane ha fatto ritorno a casa. La versione resa dal tassista sarebbe differente da quella emersa nel corso della ricostruzione: a suo dire lui ed il 27enne, Luca, sarebbero stati d’accordo ad andare ad un bancomat. Ecco le sue parole al pm: “Sono partito, ho dato un colpetto ai freni. Di solito il portellone si chiude. Non si è chiuso. Dopo 5-10 metri mi sono fermato, sono sceso e l’ho chiuso. Andavo pianissimo. Il ragazzo ha ricevuto una telefonata. Ho l’impressione che l’amica gli abbia detto: “Scendi”. Mi sono voltato, non c’era più. Secondo me, aveva già aperto il portellone, probabilmente non ha centrato il predellino ed è caduto”.



Una versione che tuttavia non trova alcun riscontro nelle indagini volte ora ad appurare se nel tentativo di spostare il corpo del giovane Carrera abbia aggravato le condizioni del giovane. Secondo le testimonianze raccolte dalla trasmissione di Rai2, pare che il tassista fosse un personaggio “molto irruento, aveva un modo di fare un po’ da gradasso”.

La testimonianza di una delle amiche

A parlare alla trasmissione, una delle ragazze amiche del 27enne e che era sul taxi la vigilia di Natale. “Noi abbiamo passato la serata insieme in centro dopo la cena, abbiamo bevuto e quindi per non rischiare la patente da persone mature abbiamo deciso di chiamare il taxi”. Giunti a destinazione i giovani hanno chiesto quanto fosse il costo del servizio: “Lui ci ha detto che erano 20 euro, Luca aveva solo 10 euro in contanti, noi non avevamo contanti. Ha chiesto di pagare col bancomat e lì è iniziato il casino. Il signore si è agitato molto, noi ci siamo spaventati e dopo che io e la mia amica eravamo scese lui è ripartito con il portellone aperto. Luca è rimasto sul taxi perché non ha fatto in tempo a scendere”.

Da quel momento in poi sono passati 10 minuti di silenzio durante i quali non sanno cosa possa essere successo. Solo in seguito a rispondere al telefono del 27enne è stato un ragazzo che ha spiegato di aver trovato il loro amico in mezzo alla strada in condizioni gravi. Sull’intercettazione la giovane ha commentato: “E’ assurdo poter dire una cosa del genere a prescindere da tutto. E’ assurdo come si possa gioire del male di un’altra persona”.