Si chiamava Tata Giacobetti – pseudonimo di Giovanni Giacobetti – il marito di Valeria Fabrizi, attrice veronese oggi nota soprattutto per il ruolo di suor CostanzaChe Dio ci aiuti. Giacobetti è scomparso nel 1988 a seguito di un infarto miocardico, mettendo così fine alla storia del Quartetto Cetra, gruppo che aveva fondato nel 1940 con il nome di Quartetto Egie (ricavato dalle iniziali dei nomi dei componenti). In seguito, il Quartetto cambiò formazione, e conseguentemente anche la denominazione, mentre Tata rimase al suo interno per oltre quarant’anni, fino appunto alla sua scomparsa. Nell’ambito della sua esperienza come contrabbassista dei Cetra, Tata andò ospite in diverse trasmissioni televisive, acquisendo nel contempo una fama insperata in praticamente tutti gli ambiti artistici (radio, televisione e anche teatro e cinema, dal momento che si cimentò come attore in diversi ruoli). Fu anche autore dei testi del Quartetto, musicati insieme al collega Virgilio Savona; scrisse inoltre La gatta che scotta per Celentano, D’Anzi e Trovajoli. Al 1964 risale il suo matrimonio con la Fabrizi, che debuttò in televisione al suo fianco in un western musicale da lui ideato (Non cantare, spara). I due ebbero una figlia, Giorgia, che oggi ha 56 anni.
Tata Giacobetti nelle parole di Valeria Fabrizi
Ospite nell’agosto 2020 del programma Io e te, Valeria Fabrizi ha voluto ricordare il marito Tata Giacobetti attraverso un aneddoto sulla sua proposta di matrimonio: “Prima di chiedermi in sposa, mi canto My Funny Valentine, dopo averla cantata per me mi disse se poteva essere il mio fidanzato; mi disse che per me ci sarebbe sempre stato”. Una dichiarazione d’amore d’altri tempi, romanticissima, che Valeria racconta con grande commozione. Per quanto la riguarda, Tata era “il più bello del Quartetto Cetra”. Ma anche lei era molto carina e corteggiata, come dimostra il quarto posto che ottenne a Miss Mondo nel 1957.