Valeria Fabrizi si commuove ripensando al grande amore della sua vita: Tata Giacobetti. “All’inizio non mi era simpatico, – racconta in diretta a Oggi è un altro giorno – lui mi voleva fare da padre, era protettivo… poi, a differenza di quanto accaduto con Walter Chiari, di lui ero gelosa.” È a quel punto che la Fabrizi ha compreso di essersi innamorata di Tata Giacobetti: “Lui mi ha conquistato così. Una notte di tempesta abbiamo dormito insieme in due letti separati, quando mi sono svegliata lui era lì che mi guardava e mi ha detto ‘Ti ho guardata tutta la notte, non ho dormito mai’. Io l’ ho capito tante cose.” Qui si lascia andare alle lacrime, ricordando di come, come una dedica musicale, lui le chiese ufficialmente di diventare la sua fidanzata. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Tata Giacobetti e l’amore per Valeria Fabrizi

Giovanni “Tata” Giacobetti, fondatore del Quartetto Cetra, è stato il marito dell’attrice Valeria Fabrizi. Il matrimonio è stato celebrato il 2 aprile 1964 ed è durato fino al 1988, anno dell’improvvisa morte dei Giacobetti per un infarto. La coppia ha avuto due figli: Giorgia Giacobetti, nata nel 1966, e tre anni dopo un altro bambino, Alberto, scomparso poco dopo la nascita. Valeria Fabrizi ha spesso ricordato il marito Tata: “Era il più bello del Quartetto Cetra. Prima di chiedermi in sposa, mi cantò “My Funny Valentine”, dopo averla cantata per me mi chiese se poteva essere il mio fidanzato; mi disse che per me ci sarebbe sempre stato come in un film”, ha raccontato nello studio di “Io e te” a Pierluigi Diaco. E ha aggiunto: “Mi manca tanto. Avevamo organizzato una festa per i 25 anni di matrimonio ed è morto pochi mesi prima”.

Tata Giacobetti: una vita con il Quartetto Cetra

In occasione dei vent’anni della morte del padre, Giorgia Giacobetti ha concesso un’intervista ad Avvenire. Il 2 dicembre 1988, con la morte improvvisa di Tata Giacobetti è finita anche l’era del Quartetto Cetra:“Credeva nei Cetra. Li creò lui, trovò il nome, ne mediava ogni dissidio. Pochissimi, peraltro”, ha ricordato la figlia di Valeria Fabrizi. Come autore Giacobetti non ha scritto solo per i Cetra, ma anche canzoni per bambini, canzoni romane, programmi. Quando è morto Tata Giacobetti, 66 anni, aveva ancora un sacco di progetti in cantiere: “Un testo teatrale per mia madre e un’opera musicale coinvolgendo Morricone, Trovajoli, Venditti, De Gregori, Barbarossa… E poi gli mancava un anno per divenire architetto e saldare un debito morale col padre”. Qual era la canzone che preferiva delle sue? “Amico Bing, non piangere”, “Quando la luna” e “Nella vecchia fattoria”.

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