VALERIA FABRIZI RACCONTA GLI ULTIMI ISTANTI DI TATA GIACOBETTI PRIMA DELLA MORTE
Valeria Fabrizi è ospite a Verissimo nella puntata del 3 gennaio e si racconta a Silvia Toffanin. Uno degli argomenti più importanti è il grande amore dell’attrice per il marito Giovanni Giacobetti, meglio noto come Tata Giacobetti, papà di sua figlia Giorgia.
Di lui la Fabrizi ha raccontato: “Ci chiamavano gli eterni fidanzati, poi tornai da Los Angeles dopo Miss Universo e lui mi disse che ormai era ora che ci sposassimo. Era una bella persona, assomigliava molto a Giorgia.” E si toccano poi temi più dolorosi: “La sua morte? Lui aveva un problema, doveva essere operato… È rimasto poi sette giorni in coma, poi è morto. Al suo fianco c’è sempre stato anche sua figlia, l’unica a cui lui ha fatto una carezza prima di morire.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
GIOVANNI ‘TATA’ GIACOBETTI, MARITO DI VALERIA FABRIZI
Chi è stato Giovanni ‘Tata’ Giacobetti, marito di Valeria Fabrizi e padre di Giorgia Giacobetti, la figlia avuta nel corso del loro matrimonio? Questo pomeriggio l’86enne attrice originaria di Verona e la figlia saranno per la prima volta assieme ospiti della puntata del sabato di “Verissimo” ed è probabile che la loro presenza in coppia nel salotto televisivo di Silvia Toffanin sarà l’occasione per riaprire lo scrigno dei ricordi, a partire dal loro forte legame, consolidatosi quando sono rimaste sole, fino ad arrivare proprio a papà Giovanni, venuto a mancare improvvisamente nel 1988 a causa di un infarto. Ma cosa sappiamo del cantante e musicista romano, noto per aver fatto parte del Quartetto Cetra?
Tata Giacobetti, pseudonimo di Giovanni, è stato un apprezzato cantante e contrabbassista romano, noto pure come paroliere: dopo aver imparato musica da autodidatta e aver studiato pure scenografia all’Accademia delle Belle Arti della Capitale, ecco la svolta per la sua carriera con la nascita del Quartetto Cetra che contribuì a fondare nel 1940 (il nome di fatti era ricavato dalle iniziali dei nomi dei componenti). Da lì fu un crescendo con diverse apparizioni in teatro, alla radio, nel cinema e pure negli spot pubblicitari: nel complesso, Giacobetti era conosciuto come ‘il bello’ ovviamente per via del suo aspetto e per questo all’epoca fece molto parlare la sua relazione con l’altrettanto incantevole Valeria Fabrizi. I due convolarono a giuste nozze nel 1964 e dalla loro relazione nascerà appunto la figlia Giorgia: il loro matrimonio durò quasi 25 anni perché Tata morì nel 1988, poco prima del loro anniversario, a causa di un infarto miocardico.
VALERIA FABRIZI, “COSA MI COLPI’ DI LUI? QUANDO UNA VOLTA IN ALBERGO…”
“Dopo di Giovanni non ho mai più cercato un compagno”: così Valeria Fabrizi aveva spiegato una volta il motivo per cui, rimasta vedova a poco più di 50 anni, non si è mai rispostata in seguito. “Ho comunque avuto una vita ricca di sentimento, quello di mia figlia ma pure del pubblico” si era giustificata l’attrice veneta, lasciando intendere quanto fosse stato importante per lei Tata Giacobetti, col quale ha condiviso gioie ma anche dolori come la perdita di un figlio a soli tre mesi, dopo la nascita della primogenita Giorgia. “Dovevamo festeggiare i 25 anni di matrimonio ma non ci siamo riusciti: Tata è morto il 2 dicembre del 1988 mentre l’anniversario sarebbe stato il 2 aprile” ha più volte ricordato la Fabrizi che, parlando di Giacobetti, lo descrive come un uomo affidabile e molto solido, uno che sapeva darle delle certezze.
“Di lui mi sono innamorata con la testa”: così Valeria Fabrizi sul marito Tata che, a suo dire, le avrebbe fatto una corte serrata e nonostante l’attrice già all’epoca potesse vantate molti corteggiatori: “Poi mi colpì soprattutto per un suo comportamento: eravamo in tournée al nord Italia e, in una cittadina che non ricordo, trovammo una sola camera libera a due letti in un albergo: non avevamo scelta e ci mettemmo a dormire insieme, io ero preoccupata per ciò che sarebbe potuto accadere e invece il mio futuro marito non mi sfiorò nemmeno con un dito, apprezzai molto quel gesto” ricorda la Fabrizi che fu anche molto vicina a Walter Chiari. Questi tuttavia cercò di farle cambiare idea fino al giorno precedente al matrimonio con Tata: “Mi fece un regalo, lo incartò direttamente in una carta di giornale e quando me lo diede, con gli occhi tristi, mi chiese se fossi sicura di questo passo: non mi ci vedeva con la fede al dito e questo anche se stimava Tata come uomo e come artista”. Ma oramai Valeria aveva deciso.