Sono noti gli effetti benefici degli integratori di taurina sulla salute degli animali, ma non è ancora chiaro se lo siano altrettanto per gli esseri umani. La taurina è uno degli ingredienti più comuni delle bevande energetiche e degli integratori. Somministrata ad animali quali topi, scimmie e vermi ha dimostrato la capacità di farli vivere più a lungo e in modo più sano. Tuttavia, i ricercatori non sono certi che tali benefici siano applicabili anche agli esseri umani.



Negli animali, suggerisce uno studio pubblicato su Science, la taurina può compensare la diminuzione nei livelli dell’aminoacido naturale e ritardare così lo sviluppo di problemi di salute legati all’età. Poiché il processo di invecchiamento coinvolge una serie di fattori, questo risultato potrebbe non essere così immediato per le persone. Lo stesso studio, però, potrebbe offrire un punto di partenza per contrastare il declino della salute con l’avanzare dell’età. Vijay Yadav è coautore dello studio e genetista del Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons di New York, e con il suo team ha studiato le concentrazioni di taurina nel sangue di topi, scimmie e persone, scoprendo che i livelli diminuiscono con l’età. Da qui l’intuizione di somministrare una soluzione giornaliera di taurina a un gruppo di topi, scoprendo che la durata della vita aumentava del 12% nelle femmine del 10% nei maschi, registrano anche miglioramento nella loro salute, tra cui un aumento della resistenza e della forza muscolare. In più, i topi femmine hanno registrato una riduzione dei comportamenti associati alla depressione e all’ansia e un rafforzamento del sistema immunitario.



Taurina migliora la salute degli animali, ma nell’uomo “si cerca di capire…”

Non solo i topi, perché l’idea di somministrare la taurina per contrastare le problematiche alla salute legate all’invecchiamento è stata applicata dagli scienziati anche su un gruppo di scimmie rhesus, di mezza età. Gli esemplari nutriti con taurina hanno esibito un peso corporeo inferiore, ossa più dense e ridotti segni di danni al fegato. Secondo Herminia Pasantes, biologa dell’Università Nazionale Autonoma del Messico a Città del Messico, ciò accade perché “la taurina è un protettore delle cellule e ne promuove la sopravvivenza“, come ha dichiarato alla rivista Nature.



Gli autori dello studio hanno tuttavia riconosciuto che i meccanismi chimici con cui la taurina influenza effettivamente le cellule a livello molecolare non sono del tutto compresi. In conferenza stampa, Vijay Yadav ha infatti precisato che “stiamo cercando di capire quali sono gli eventi iniziali che la taurina provoca nelle cellule e nei diversi organi” e “solo allora saremo in grado di indirizzare meccanismi specifici“.