Le parole del neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli hanno causato la prima lite tra M5s e Pd. Come evidenziato, l’esponente dem ha affermato che Tav e Gronda di Genova andranno avanti a passo spedito, parlando di «revisione» a proposito della revoca delle concessioni ad Autostrade. Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie i grillini, a partire da Dino Giarrusso: l’ex Iena non è andato troppo per il sottile in un’intervista rilasciata ad Affari Italiani, invitando addirittura la De Micheli a passare all’opposizione. Ecco il giudizio dell’europarlamentare pentastellato: «La De Micheli deve ricordarsi che è al governo grazie a una coalizione di tre forze politiche e lei rappresenta un gruppo che è meno della metà del Movimento 5 Stelle. Se intende differenziare la propria posizione da quella del M5S può benissimo farlo accomodandosi fuori dal governo e andando all’opposizione immediatamente senza tergiversare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PAOLA DE MICHELI AL M5S: “BASTA CON I NO”

Ieri il giuramento e il primo Consiglio dei ministri, ma il Governo M5s-Pd deve già fare i conti con le prime frizioni. Tav e Gronda: questi i due dossier che collocano grillini e dem su posizioni opposte, con l’Alta Velocità che ha innescato la crisi dell’esecutivo gialloverde. Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha tenuto a sottolineare che non ci sarà alcun passo indietro per ciò che concerne le Grandi opere: «Sì, quello è un dossier che ha avuto un percorso in questi 14 mesi, stiamo andando a individuare le eventuali questioni amministrative da sbloccare per accelerare ulteriormente il percorso, ma penso che sul piano politico questo noto sia definitivamente sciolto», ha dichiarato ai microfoni di Sky Tg 24. Parole che non sembrano essere passate inosservate in casa pentastellata, con gli esponenti M5s speranzosi di poter riaprire il dialogo dopo il caos (parlamentare e non) che ha causato la frattura con la Lega.

TAV E GRONDA, PRIMA LITE NEL GOVERNO M5S-PD

Subentrata al grillino Danilo Toninelli, Paola De Micheli ha evidenziato che la Torino-Lione «deve procedere il più rapidamente possibile», aggiungendo a proposito della Gronda di Genova: «Ecco, sono contraria alla cosiddetta mini-Gronda, perchè significherebbe perdere almeno altri sei anni attorno ad un progetto pronto. Non vedo problemi tecnici insuperabili, anche se quel dossier rientra nel tema più generale della revisione delle concessioni», le sue parole a La Stampa. La quasi ex vicepresidente Pd – ha annunciato che lascerà l’incarico di partito – ha affermato che non ci saranno più ostacoli politici per i cantieri, mirando alla massima efficienza e qualità delle opere pubbliche. Un altro possibile fronte di polemica tra M5s e Pd potrebbe essere costituito dalla revoca delle concessioni ad Autostrade, promessa da Luigi Di Maio: «Nel programma di governo c’è scritta una parola precisa e molto diversa: revisione. Dobbiamo rafforzare gli investimenti, la sicurezza e ridurre i costi per gli utenti».

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