Continuano i dissidi tra Italia e Francia, che tornano a scontrarsi per il TAV Lione-Torino. La linea, il più grande progetto europeo, dovrebbe consentire di collegare le due città in 1h47, che invece oggi sono unite da 3h43 di treno. Il tunnel è scavato al momento al 20%, con 11 chilometri già realizzati sui 57,5 previsti, oltre a 30 chilometri di gallerie: la linea ad alta velocità doveva essere inaugurata nel 2032 ma è in forte ritardo.
L’Italia ha già convalidato il tracciato, assicurato il finanziamento e dato le autorizzazioni amministrative. Già quest’estate inizieranno i lavori di ammodernamento che verranno effettuati sui 25 km di linea esistente, e quelli sui 25 km di nuove linee nel 2025. E invece Côté French, da quando è stata realizzata la dichiarazione di pubblica utilità del 2013, non ha portato avanti né programmazione, né finanziamento, né acquisizione di terreni. E la Francia non è andata oltre il progetto preliminare per il percorso. La Francia, dunque, sta ritardando il progetto di oltre dieci anni, Le Figaro.
Proteste da parte dell’Italia
La relazione del Comitato francese per l’orientamento delle infrastrutture (COI), pubblicata a fine febbraio, parla di un rinvio al 2045 del collegamento TAV Lione-Torino, a quasi quindici anni di distanza dall’apertura della galleria e del tratto italiano. Entro il 2032 però dovrebbe avvenjre un ammodernamento della linea esistente tra Dijon e Modane: il progetto costerebbe solo 600 milioni di euro invece dei 6,7 miliardi del progetto. La linea non passerebbe più per Lione ma diventerebbe una rotta Dijon-Torino, attraverso la quale non passerebbe il traffico verso la Spagna. Non ci sarà dunque il trasporto merci. “Che il Cio sia stato in grado di formulare tali raccomandazioni senza tener conto del progetto italiano o della strategia europea di decarbonizzazione dimostra che il coordinamento non funziona”, ha dichiarato Stéphane Guggino, delegato generale di Transalpine.
L’Italia sarebbe esasperata dal comportamento di Parigi, tanto più che aveva accettato di finanziare più del suo peso nel progetto. “Al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazioni che registriamo con stupore, ci preoccupano le esitazioni francesi in merito all’alta velocità”, ha dichiarato Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture. “Da Parigi ci aspettiamo chiarezza, serietà e rispetto degli accordi: l’Italia è stata ed è fedele alla parola data, non possiamo accettare ribaltoni su un progetto che è importante non solo per i due Paesi ma per l’Europa”, ha aggiunto il leader della Lega. Il ministro dei Trasporti, Clément Beaune, ha spiegato che la decisione di rinviare gli investimenti non è stata presa: il prossimo comitato è previsto per il 22 giugno.