Dopo le polemiche sul Recovery, il Governo si disgrega sul dossier Tav. Il Movimento 5 Stelle infatti non si è allineato alla posizione delle altre forze di maggioranza in commissione Trasporti alla Camera ed ha deciso di lasciare l’aula. All’ordine del giorno il voto su una risoluzione di maggioranza nella quale si chiedeva la rinegoziazione dell’intesa con l’Unione Europea, affinchè sia diminuita la parte legata al finanziamento dell’Italia e aumentata la quota di Bruxelles, e contemporaneamente si concedevano 90 milioni in più da destinare ai territori italiani interessati dall’opera.



Come riportato dai colleghi di Repubblica, gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno abbandonato i lavori della Commissione quando si è trattato di votare la risoluzione a prima firma Gariglio (Pd), testo passato con i voti del Centrodestra.

TAV, M5S CONTRO GOVERNO: CENTRODESTRA ALL’ATTACCO

La mossa del Movimento 5 Stelle sulla Tav non è passata inosservata in casa Italia Viva. «Se M5s non vuole fare le grandi opere e dice no alle infrastrutture c’è una questione aperta nella maggioranza», l’affondo di Nobili riportato da Repubblica. Nessun pentimento da parte dei grillini, anzi: «Dopo settimane di incontri e audizioni è evidente che manchino i presupposti per votare sì allo schema di contratto di programma per la Torino-Lione, per questo abbiamo lasciato l’aula», le parole di Davide Serritella.



«Ancora una volta il centrodestra unito salva la Tav dalla furia anti-sviluppo del Movimento 5stelle», recita il comunicato congiunto dei deputati del Centrodestra della Commissione Trasporti. Durissimo l’azzurro Giorgio Mulè: «Lo spettacolo indegno di un partito di maggioranza come i 5stelle che abbandonano il proprio governo al suo destino sulla Tav dovrebbe spingere il presidente del Consiglio a immediate dimissioni per dignità», riporta Adnkronos.

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