Si sapeva già – perché a dirlo è un regolamento regionale che vale per tutta la Lombardia -, ma i rincari dei prezzi dei taxi hanno colto impreparati buona parte dei viaggiatori che ogni giorno si affidano al servizio semi-pubblico e che a partire da oggi (lunedì 1 luglio 2024) si sono trovati a pagare il 3,64% in più su tutte le tratte di Milano; ma rincari simili – e talvolta ben più pesanti – si sono registrati anche in altre grandi città come Roma alle prese con l’imminente Giubileo e Torino, dove l’aumento vale ben il 13,3%. Si difendono alle (ovvie) critiche gli operatori e i gestori dei taxi di Milano, che collegano i rincari al necessario adeguamento inflazionistico dopo un anno in cui le fluttuazioni hanno fatto lievitare il prezzi di gestione e manutenzione oltre che – ovviamente – quelli della benzina, del diesel o dell’energia elettrica.
Ma – in soldoni – cosa cambia per i viaggiatori? Una risposta la dà il sito Milano Today che ha ricalcolato il prezzo delle tratte più gettonate scoprendo che – per esempio – dal capoluogo lombardo all’aeroporto di Malpensa il costo sarà di circa 114 euro rispetto ai 110 attuali; mentre un taxi da Milano al più distante Orio al Serio bergamasco – sempre in virtù dei rincari – costerà 128 euro sui 122 che si pagavano fino a ieri.
Rincari dei taxi: dopo l’aumento del prezzo fisso, a fine mese la stangata sul costo al km
Ma la triste storia dei rincari dei taxi non si ferma qui, perché se per ora aumenta – appunto del 3,64% – solo il cosiddetto costo fisso delle tratte su Milano; da fine mese scatterà anche l’aumento del costo al chilometro: sempre MilanoToday parla di circa 4 centesimi in più (da 1,28 a 1,32 euro) e di circa 1 euro e venti sulla tratta oraria che dovrebbe arrivare – salvo improbabili aggiornamenti dell’ultimissimo minuto – a 34,48 euro. Ma ancora: i rincari colpiranno il costo iniziale della prenotazione dei taxi di Milano, che passerà a 4,10 euro di giorno; a 7,90 di notte e a 6,60 nei giorni festivi; con fluttuazioni pari a circa 20 centesimi per ognuna delle voci che vi abbiamo elencato.
Difende la categoria dei tassisti Francesco Dinatolo – delegato sindacale del settore per Confartigianato – che sottolinea come i rincari sui prezzi al chilometro (non cita quelli fissi) sarà quasi inavvertibili “sulle corse dei taxi più brevi”; e non nascondendo che gli effetti saranno pesanti “sui tragitti più lunghi” precisa anche che “noi [abbiamo] diritto all’adeguamento al prezzo dell’inflazione ogni anno”.